Una sofferenza infinita, così il regista racconta a "Fanpage" il distacco dal fratello, narrato anche nel suo libro "La vita addosso – Io, il cinema e tutto il resto"
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ROMA - "Ho sofferto moltissimo, mi è stato staccato un organo perché mio fratello è nato quando avevo 15 anni e gli ho fatto da padre nonostante nostro padre esistesse e fosse ben presente", ha dichiarato.
Il 54enne ha rivelato di aver stretto un patto con il 39enne all’inizio del loro percorso nello mondo del cinema, ma che purtroppo è stato impossibile mantenere quella promessa.
"Ci fu una cosa che ci dicemmo e non l’ho raccontata nemmeno nel libro. Gli dissi che gli attori spesso perdono l’orientamento, perché è un mestiere complicato che ti sottopone a giudizio continuo, quindi gli proposi un patto: se uno dei due a un certo punto avesse perso la lucidità, l'altro lo avrebbe dovuto salvare. E io quel patto ho cercato di mantenerlo fino alla fine, ho fatto di tutto per recuperarlo e riportarlo da me, dove avrebbe potuto essere al sicuro", ha confidato.
A distanza di più di 10 anni il produttore cinematografico ha fatto sapere di essere riuscito finalmente ad elaborare questo "lutto".
"È successo qualcosa che ci ha fatto interrogare per anni, però poi si sviluppa un anticorpo che è quello dell'elaborazione del lutto. Solo che quando si è morti veramente, l’elaborazione dura anche meno, quando invece il morto è un vivente, e non sai nemmeno dove abita, è ancora più doloroso", ha affermato.
"Questo lutto l'ho elaborato a tal punto da non ammirare più mio fratello come lo ammiravo fortemente prima, da non stimarlo e non conoscerlo più perché non so chi sia dopo 14 anni. Solo così, da qualche anno ho smesso di soffrire", ha concluso.
Redazione Gossip