Creazioni di Roberta Ferrara e Paolo Mohovich
Le rubriche di fashionchannel.ch: “DANZA & BALLETTO” con la Direzione artistica di Michele Olivieri
TORINO – Nell’ambito di PALCOSCENICO DANZA 2024 l'altra metà del mondo, Sabato 23 marzo alle ore 19 e domenica 24 marzo alle ore 17 presso il TPE Teatro Astra di Torino è di scena “LA SAGRA DELLA PRIMAVERA” (Il rituale del ritorno) in prima assoluta di Roberta Ferrara,e INTIMATE WONDER di Paolo Mohovich.
Roberta Ferrara apre il 2024 con una nuova creazione per la sua compagnia, “Equilibrio Dinamico Dance Company”, coprodotta con ArtGarage e ResextEnsa/Porta D’oriente Centro Nazionale di Produzione della Danza, con il supporto del Ministero della Cultura, del Teatro Pubblico Pugliese e del Comune di Bari. Lo spettacolo, andato in scena in anteprima nel gennaio 2024 al Teatro Piccini di Bari, debutta in prima assoluta il 23 e 24 marzo al TPE Teatro Astra di Torino nell’ambito di Palcoscenico Danza 2024. Una creazione che è una sequela di ritualità dove si coagulano energie primordiali, viscerali e sublimazioni pagane attraverso una scrittura coreografica corale ridisegnata sui corpi dei dieci danzatori di “Eko Dance Project”, scelti tramite audizione. Il respiro de “La Sagra della Primavera”. Il rituale del ritorno di Roberta Ferrara si apre alla collaborazione con Pompea Santoro nel ruolo di dramaturg e a quella con il compositore Benedetto Boccuzzi, che con la musica elettronica attraversa la partitura Stravinskiana commentandola e trasponendola in un nuovo spazio aumentato e multidimensionale. Affascinata da sempre dalle forme di rito, la coreografa intravede come nelle ritualità risieda tutto il valore del gesto, del tempo, della cura intesa come condivisione, della collettività che si raduna. La Primavera stessa ha il suo sempiterno ciclo, la lenta gestazione, lo straziante e stupefacente spettacolo che è il venire alla luce del bocciolo. Poi accade l’esplosione impetuosa in una sfilata di colori, dove il fiore sboccia totalmente solo quando arriva il suo tempo per poi manifestarsi sfacciato e bellissimo, luminoso. Perché lo splendore è sempre impaziente di venire alla luce. Dal buio alla luce, nascita, morte e poi rinascita; la danza della ciclicità. Dal genio di Igor Stravinskij, colui che non inventa e non crea bensì svela delle realtà altre, occulte, che esistono all’infuori di sé e che si palesano, la coreografa dà vita ad una reinterpretazione dove i quadri non rappresentano più la vergine vittima sacrificale ma una comunità utopica che abbraccia il principio di uguaglianza e convivenza armoniosa, pronta a sacrificarsi per un bene comune, un’adorazione collettiva in nome di ideali, una morte che prepara a una rinascita ad altra vita che nessuno di noi conosce. Un manifesto, e probabilmente una chiamata, alle coscienze assopite per il quale i danzatori si preparano a questo rito autentici, al servizio di corpo e spirito. Dove il cuore si invola e dove ancora è possibile credere al miracolo che qualcosa di meraviglioso possa ancora fiorire.
A seguire “Intimate Wonder” su coreografia Paolo Mohovich, consulenza artistica Pompea Santoro, assistenti alla coreografia Silvia Arena, Francesca Raballo, musica Johann Johannsson, luci Paolo Mohovich e Francesco Ricco, costumi Paolo Mohovich, realizzati da Juliana Manoseva, danzatori: Beatrice Alberione, Alice Badino, Sofia Baglietto, Enrico Benedet, Chiara Colombo, Gaia Goffredo, Patricia Inda Ribera, Sara Luisi, Speranza Luongo, Gloria Patanè, Francesco Polese, Arianna Reggio, Mia Saettini, Miu Sasaki, Matilde Valente. Un quadro astratto ispirato alle emozioni rinchiuse, duetti di energia vibrante ed intensa tuttavia trattenuta, momenti di apparente armonia pronta a cedere alle tensioni in contrapposizione ad un coro che sembra dettare un giusto percorso in cui far fluire le emozioni stesse. I nostri due noi in continua lotta fra loro. La meraviglia di cui saremmo capaci... che non viene mai liberata.
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A cura di Michele Olivieri (Direttore Sezione Danza)