Il figlio trentacinquenne di Barbara d’Urso e Mauro Berardi, è un giovane produttore cinematografico
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ROMA - Ha appena raggiunto un importante traguardo: il suo primo film, "Shukran," è arrivato nelle sale cinematografiche, portando grande gioia e orgoglio a mamma e papà. Barbara d'Urso è una rinomata conduttrice televisiva italiana, mentre Mauro Berardi è noto nell'industria cinematografica, rendendo il successo di Emanuele ancora più significativo. "Shukran" era stato precedentemente presentato al festival "Alice nella città" nel 2023, un evento parallelo e dedicato al giovane pubblico all'interno del più ampio Festival Internazionale del Film di Roma.
Emanuele, visibilmente soddisfatto del risultato ottenuto, ha scelto Vanity Fair come palcoscenico per la sua prima intervista. La decisione non è casuale, considerando l'importanza della rivista nell'universo delle celebrità e della cultura popolare. Durante l'intervista, Emanuele svela un lato molto personale della sua vita: la sua estrema riservatezza. "Non ho mai desiderato essere riconosciuto per strada," confessa, rivelando un desiderio profondo di mantenere un certo anonimato e di vivere una vita lontana dai riflettori incessanti che circondano la sua famosa madre.
In passato, Emanuele ha esplorato diverse forme d'arte e comunicazione: ha iniziato la sua carriera come fotografo, un mestiere che gli ha permesso di affinare il suo occhio artistico e di comprendere il potere delle immagini. Successivamente, è diventato videomaker, un passo logico che lo ha condotto verso il mondo della regia e della produzione cinematografica. Oggi, Emanuele dirige la propria casa di produzione, Addictive Ideas, insieme alla sua socia Guia Invernizzi Cuminetti. Questo percorso professionale, pieno di sfide e opportunità, gli ha permesso di costruire una carriera su misura, in cui può esprimere liberamente la sua creatività.
Durante l'intervista, è inevitabile che ci sia una menzione ai suoi genitori celebri. Alla domanda se avesse chiesto consigli a suo padre Mauro per il suo lavoro, Emanuele risponde con sincerità e un pizzico di determinazione. "Diciamo che l’ho escluso completamente da questo lavoro," rivela. "Allo stesso modo ho escluso mia madre. Io e la mia socia Guia abbiamo voluto provarci da soli, senza l’aiuto di nessuno." Questa scelta di indipendenza non si limita solo ai genitori; Emanuele racconta che nemmeno suo fratello Giammauro, che ha 38 anni e lavora come chirurgo, ha visto il film prima del giorno dell'anteprima.
Tale anteprima ha avuto luogo durante la Festa del Cinema di Roma, un evento di grandissimo prestigio, e Emanuele ammette che il padre si era un po' risentito per non aver potuto vedere prima l'opera. "Il giorno dell’anteprima era un po’ arrabbiato perché non aveva visto praticamente nulla. Si era un po’ offeso," confessa il giovane produttore. Tuttavia, questo approccio autonomo e indipendente sembra essere una caratteristica fondamentale del suo carattere. Nonostante tutto, Emanuele sente sempre il supporto morale.
Redazione Gossip