‘La morte mi fa ridere’, così l'attore durante la presentazione del suo ultimi film "I Cassamortari", del quale é anche regista
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ROMA - La pellicola, disponibile su Amazon Prime Video, parla di quattro fratelli proprietari di un'agenzia di pompe funebri.
"La morte è l'argomento più onnicomprensivo di tutti: c'è chi nella vita non ha mai l'esperienza dell'amore, della morte sì. E, soprattutto, se dirigo una commedia mi devo divertire io per primo. E a me la morte fa ridere", ha dichiarato durante un'intervista rilasciata a "Io Donna".
"Probabile che sia un modo per esorcizzare il terrore. Di sicuro mi spaventa più adesso che un tempo. Come diceva Trilussa, 'la vita è una fettuccia' e io sto nell'ultima parte... l'anno prossimo compio 60 anni. Magari è lo stesso meccanismo per cui mio figlio si tatua le cose che gli mettono paura. E, forse, è per lo stesso motivo che nel film i social hanno un ruolo chiave", ha affermato.
L'attore ha così ammesso di non usare nessun tipo di piattaforma di condivisione online.
"Non li uso, però non abito su una palafitta e so di cosa si tratta. Per quanto mi renda conto che il mio limite sia coglierne solo gli aspetti negativi, mi inquieta questo bisogno di esposizione, di illustrare la propria vita 24 ore al giorno", ha spiegato.
"Una volta le sciocchezze le sentivi al bar, adesso si scrivono, diventano virali e c'è chi ci casca. Per non parlare dell'utilizzo distorto da parte dei politici pur di cambiare in due ore l'opinione della gente", ha chiosato.