Trittico di opere coreografiche
Le rubriche di fashionchannel.ch: “DANZA & BALLETTO” con la Direzione artistica di Michele Olivieri
MILANO – Quale modo migliore per formare le nuove generazioni di interpreti se non esponendoli al lavoro di (e con) coreografi affermati? Il “Ballet Junior de Genève”, autentica istituzione del settore, da oltre 40 anni si concentra sulla creazione di nuove opere e sul recupero del repertorio esistente, attivando collaborazioni con alcuni tra i più interessanti protagonisti della scena contemporanea. Affidando loro intense sessioni di lavoro con i danzatori, il Ballet dà vita ogni stagione a programmi che vengono presentati in Svizzera ed all’estero: un vero e proprio trampolino di lancio tra formazione e carriera professionale, una pratica peculiare che rende la compagnia una realtà unica nel suo genere in Europa.
Il trittico di opere presentato in occasione dell’ottava edizione di FOG è composto da “Cathedral”, coreografata da Marcos Morau e accompagnata dalla musica spirituale di Arvo Pärt, “Tenir le temps”, uno dei pezzi più danzati di Rachid Ouramdane con la partitura del compositore Jean-Baptiste Julien, e “Touch Base”, con le coreografie e le scelte musicali di Marne Van Opstal. Un percorso unico che farà entrare lo spettatore in un universo di passione e bellezza disegnato dal linguaggio inventivo del movimento.
Creato nel 1980 da Beatriz Consuelo, il “Ballet Junior de Genève” (BJG) è composto da oltre 30 giovani ballerini provenienti da tutto il mondo. A partire dal 1982 vengono coinvolti nella creazione altri coreografi. Nel 1999 Patrice Delay (ex allievo dell’Ecole de Danse de Genève che ha svolto la sua carriera al Ballet Royal des Flandres, Victor UllateBallet e al Malandain Ballet Biarritz) e Sean Wood assumono la direzione della compagnia. A partire dal 2005 e fino ad oggi si intensificano le sinergie e si aggiungono al repertorio le creazioni di alcuni dei più acclamati coreografi contemporanei, da Lucinda Childs a Olivier Dubois, da Sidi Larbi Cherkaoui a Sasha Waltz e Alessandro Sciarroni, con operazioni che vanno dal “restaging” di opere esistenti alla creazione di nuovi lavori, vere e proprie commissioni per il BJG. Grazie a questo approccio innovativo e ad un lavoro costante e ad ampio raggio nella preparazione dei ballerini, il Ballet Junior de Genève ha saputo guadagnarsi negli anni un unanime riconoscimento internazionale.
Nominato Cavaliere dell’Ordine delle Arti e delle Lettere nel 2023 dal Ministero della Cultura francese e selezionato come miglior coreografo dell’anno dall’autorevole rivista tedesca Tanz, la carriera di Marcos Morau (1982) continua a crescere come creatore e regista di scena. Formatosi tra Barcellona e New York, in fotografia, coreografia e teatro, Marcos Morau costruisce mondi e paesaggi immaginari dove immagine, testo, movimento, musica e spazio costituiscono un universo unico che si nutre costantemente di cinema, fotografia e letteratura. Dal 2004 Marcos dirige La Veronal, compagnia presente nei teatri e nei festival di più di trenta paesi: Théâtre National de Chaillot di Parigi, Biennale di Venezia, Festival d’Avignon, Tanz Im August di Berlino, Romaeuropa festival, Oriente Occidente, SIDance Seoul, Sadler’s Wells a Londra, Danse Danse Montréal, tra molti altri. Oltre al suo lavoro con La Veronal, Marcos Morau è artista ospite internazionale in diverse compagnie e teatri dove sviluppa nuove creazioni, sempre a metà tra arti dello spettacolo e danza: il Nederlands Dans Theatre, il Balletto dell’Opera di Lione, Les Grands Ballets Canadiens, il Balletto Reale Danese e il Balletto Reale delle Fiandre, tra gli altri. Il più giovane creatore ad ottenere il Premio Nacional de Danza, massimo riconoscimento del settore in Spagna, ha vinto numerosi premi in concorsi coreografici internazionali (Hannover, Copenaghen, Madrid, ecc.) e premi della Critica. Il futuro di Morau e La Veronal persegue la ricerca di nuovi formati e linguaggi in cui opera, danza e teatro fisico dialogano più che mai, cercando nuove modalità di esprimersi e comunicare nel nostro tempo presente, sempre turbolento e mutevole. Dal 2023 è artista associato dello Staatsballett Berlin, compagnia legata alla Deutsche Oper, alla Komische Oper e alla Staatsoper Unter den Linden. Artista Associato di Triennale Milano Teatro per il triennio 2025-2027, ha preso parte con “La Veronal” alle ultime edizioni di FOG con “Pasionaria” (2022), “Sonoma” (2023) e “Firmamento” (2024) e ha inaugurato a ottobre la Stagione 2024 con l’opera site specific “TOTENTANZ Morgen ist die frage”.
Nato a Nîmes nel 1971 da una famiglia di rifugiati della guerra d’Algeria, Rachid Ouramdane scopre la danza all’età di dodici anni attraverso l’hip hop, facendosi coinvolgere da questo movimento, in piena espansione negli anni ottanta e novanta, radicato nella cultura delle case popolari e veicolo di emancipazione fisica e politica. Frequenta anche corsi intensivi di danza classica e moderna. All’inizio degli anni novanta abbandona gli studi di biologia per dedicarsi alla danza e si iscrive al Centre national de danse contemporaine di Angers. Come interprete e coreografo, ha lavorato con numerosi artisti, tra cui Meg Stuart, Odile Duboc, Hervé Robbe, Alain Buffard, Christian Rizzo, Julie Nioche ed Emmanuelle Huynh. Le creazioni di Rachid Ouramdane sono spesso segnate da racconti ed esperienze personali a partire dai quali intreccia una coreografia strutturata. Rachid Ouramdane collabora con artisti di circo (Compagnie XY), autori (Pascal Rambert, Sonia Chiambretto), artisti visivi (Nicolas Floch’ e Mehdi Meddaci) e musicisti (Jean-Baptiste Julien e Alexandre Meyer) per le proprie creazioni, commissioni e laboratori. Con un progetto ambizioso basato sulla diversità e sull’ospitalità, dall’aprile 2021 è presidente e direttore di Chaillot - Théâtre national de la Danse. In questo spirito di apertura al mondo e di incrocio di discipline, ha scelto come artisti associati figure diverse come Gisèle Vienne, Nacera Belaza, Aurélie Charon, Fanny de Chaillé, Dorothée Munyaneza, Compagnie XY, François Chaignaud, Faustin Linyekula e Kery James. È stato nominato Officier de l’ordre des Arts et Lettres nel maggio 2022.
Marne Van Opstal è un coreografo e artista performativo di fama internazionale e forma con la sorella Imre un duo creativo. Dopo aver avuto una carriera di successo e di rilievo presso il prestigioso Nederlands Dans Theater 1 & 2 e Batsheva Dance Company, i due hanno continuato a perseguire la propria creatività instaurando collaborazioni multidisciplinari con il teatro, il cinema, la fotografia, la moda, il design, l’arte installativa, ecc. con un’attenzione particolare al processo artistico e cercando di trovare nuovi modi di comunicare con il pubblico. Tra i loro lavori più recenti ricordiamo “Take Root” per il Nederlands Dans Theater 1, che ha ricevuto una nomination per lo Swan Award come miglior produzione di danza, “Eye Candy” per la Rambert Dance Company, “The little man” per il Nationaltheater Mannheim, Ballet, “Mommy, Look!” per il Ballett Theater Basel, “Atlas Song” in collaborazione con Anna von Hausswolff e il Goteborg Operans Danskompani. Nel corso degli anni hanno realizzato diversi progetti multidisciplinari in collaborazione con compositori, designer/artisti visivi, registi e marchi (Dior, Asaf Avidan, The Blaze, Rahi Rezvani, Marsell, Replay, Hudson’s Bay, Paco Rabanne e altri).
INFO: 8-9 febbraio (sabato ore 19.30 - domenica ore 16.00)
Triennale Milano
viale Alemagna 6 / 20121 Milano / T. +39 02 724341 / triennale.org
Biglietteria: 02 72434239 / e-mail [email protected]
I biglietti si possono acquistare sul sito tickets.triennale.org oppure presso la biglietteria di Triennale Milano
A cura di Michele Olivieri (Direttore Sezione Danza)