Performance nata sui canti corali
Le rubriche di fashionchannel.ch: “DANZA & BALLETTO” con la Direzione artistica di Michele Olivieri
MILANO - Una performance musicale la cui drammaturgia è interamente costituita da un repertorio di canti corali composti tra la metà del secolo scorso e i giorni nostri. La prima scintilla del nuovo lavoro di Alessandro Sciarroni, Artista Associato di Triennale Milano Teatro per il triennio 2022-2024, nasce grazie a “Voci dal mondo reale”, una commissione della Fondazione Cartier che ha invitato l’artista, assieme al musicista francese Alexis Paul, a co-curare nel novembre del 2022 una delle sue “Soirées Nomades” negli spazi di Triennale Milano. Per l’occasione vennero invitate formazioni soliste e cori vocali a eseguire a cappella il proprio repertorio: Sciarroni rimase particolarmente colpito dai canti di due dei gruppi italiani presenti, il coro maschile “Voci dalla Rocca” e quello misto dei giovanissimi “Piccoli Cantori della Brianza”. È grazie all’incontro con queste due formazioni che l’artista viene a conoscenza per la prima volta del repertorio che in seguito andrà a costituire l’ossatura drammaturgica e musicale di “U.”.
Oltre alla sapienza e alla bellezza della musica di queste composizioni, sono i testi a colpire l’artista. I temi di questi canti parlano della relazione tra l’essere umano e la natura, del tempo che passa scandito dalle stagioni e dal lavoro nei campi, della relazione tra l’elemento umano e quello divino. Raccontano della bellezza e dello stupore dinanzi alla natura, di valori come pietà, compassione, perdono, tolleranza, sopportazione. Narrano dell’accettazione dei limiti umani rispetto al mistero dell’esistenza, della fragilità della vita, della sua transitorietà, della gioia e del privilegio di poterla vivere.
Realizzata in collaborazione con i compositori e performer Aurora Bauzà e Pere Jou, la partitura musicale di “U.” si articola intorno alle figure di Renzo Bertoldo, Piercarlo Gatti, Bepi de Marzi, Angelo Mazza e Giorgio Susana, autori dei canti scelti (tutti composti tra il 1968 e il 2019). Gli interpreti di “U.” eseguono questi canti dal vivo, uno dopo l’altro, alternando le scritture originali a profondi e lunghi silenzi. Durante tutta la durata della performance, a partire dal fondo dello spazio scenico, i performer avanzano verso il pubblico spostandosi lentamente e incessantemente all’unisono.
La prima dello spettacolo, venerdì 22 novembre, sarà seguita da un Incontro con Alessandro Sciarroni, Aurora Bauzà, Pere Jou e i cantanti, moderato da Silvia Bottiroli, con un focus sul rapporto memoria-tradizione e uomo-natura. Ingresso grauito.
Alessandro Sciarroni è un artista italiano il cui lavoro oltrepassa le tradizionali definizioni di genere: partendo da un’impostazione concettuale di matrice duchampiana, fa ricorso a un impianto teatrale e utilizza alcune pratiche della danza e di altre discipline come il circo e lo sport. Le sue creazioni sono state presentate in tutta Europa, in Nord e Sud America, Medio Oriente e Asia. Ha preso parte a manifestazioni di rilievo, tra cui: Biennale de la Danse, Lione; Kunstenfestivaldesarts, Bruxelles; Impulstanz, Vienna; Festival d’Automne, Parigi; Hong Kong Art Festival; Festival Panorama, Rio de Janeiro; Biennale di Venezia (che nel 2017 gli ha dedicato una monografica). Triennale Milano Teatro gli ha dedicato un “ritratto d’artista” nel 2019. Artista associato del CENTQUATRE-PARIS di Parigi, il suo lavoro è prodotto da MARCHE TEATRO in complicità con partner italiani ed internazionali. I riconoscimenti più recenti comprendono: Leone d’Oro alla carriera per la Danza nel 2019; Premio Europa Realtà Teatrali, Hystrio Award e Premio Coreografo Elettronico nel 2017.
Aurora Bauzà è una compositrice, performer e artista scenica di Barcellona. Insieme a Pere Jou, ha creato opere che esplorano la voce umana e la sua relazione con il corpo, lo spazio, l'acustica o la luce, tra cui: I AM (T)HERE (2019), WE ARE (T)HERE (2021), AQUÍ I NO ALLÀ (2021). Di recente ha debuttato il pezzo performativo e musicale per 5 cantanti A BEGINNING #16161D, co- prodotto da L'Auditori di Barcellona e dal Centre Coreographique National d'Orleans (Francia). Bauzà affianca al suo ruolo di creatrice scenica collaborazioni con altri artisti come Alessandro Sciarroni, Ça Marche, Pere Faura, ecc. che influenzano il suo lavoro e la sua ricerca scenica.
Pere Jou è un compositore che lavora con il corpo. Il fulcro della sua ricerca è la voce umana e la sua relazione con il corpo e la composizione coreografica. Si occupa di trovare nuovi modi di rappresentare la musica, di renderla visibile, mobile, tangibile. Si avvicina alla musica con un pensiero coreografico e alla coreografia con una prospettiva acustica e musicale. Concettualmente, è molto interessato ai processi di creazione del significato, in particolare a quelli legati all'identità, sia individuale che collettiva. Jean Baudrillard, la musica barocca ed elettronica e un amore disinibito per la cultura mainstream hanno influenzato le sue idee e i suoi pensieri. È anche legato al lavoro di artisti come Alessandro Sciarroni, Maud le Pladec o Sonia Gómez, con i quali ha collaborato come compositore e/o esecutore.
22-24 novembre / venerdì-sabato ore 19.30 / domenica ore 16.00
Triennale Milano Teatro / Viale Alemagna 6 / Milano
Biglietteria Triennale Milano
T. 02 72434239 | e-mail [email protected]
I biglietti si possono acquistare sul sito tickets.triennale.org oppure presso la biglietteria di Triennale Milano
A cura di Michele Olivieri (Direttore Sezione Danza)