DANZA&BALLETTOVOLTI DEL POTERE

20.06.24 - 20:00
La nuova stagione di balletto all’Opera di Roma
(Foto: © Roman Novitzky - Stuttgarter Ballett)
(Foto: © Roman Novitzky - Stuttgarter Ballett)
VOLTI DEL POTERE
La nuova stagione di balletto all’Opera di Roma

Le rubriche di fashionchannel.ch: “DANZA & BALLETTO” con la Direzione artistica di Michele Olivieri

ROMA – È il tradizionale balletto delle feste natalizie ad aprire la stagione di danza. Dal 15 al 24 dicembre torna “Lo schiaccianoci” di Čajkovksij nella visione coreografica di Paul Chalmer. Gli elementi oscuri e psicologici della trama originale lasciano il posto a una favola amata da grandi e piccoli che racconta di come, allo scoccare della mezzanotte di un magico Natale, i sogni e i desideri della giovane Clara inizino a realizzarsi. Assieme alle stelle romane, i ruoli dei protagonisti sono affidati a Madison Young e Julian MacKay, principals del Bayerische Staatsballett al loro debutto al Costanzi. Per la prima volta sul podio romano la direttrice Andrea Quinn.

Per capodanno arriva invece “Il pipistrello”, il balletto umoristico creato nel 1979 da Roland Petit e tratto dall’operetta di Johann Strauss jr., ambientato nella frizzante atmosfera della Belle Époque. Con la supervisione coreografica di Luigi Bonino, l’occasione celebra Petit nel centenario della sua nascita. Nel ruolo della seducente Bella si alternano l’étoile Rebecca Bianchi e la prima ballerina Federica Maine. Dirige l’orchestra Alessandro Cadario. In scena dalla vigilia di capodanno, con repliche fino al 5 gennaio.

Terzo titolo della stagione di danza è “Carmen”, proposto dal 26 al 31 gennaio nella lettura di Jiří Bubeníček, commissionato da Eleonora Abbagnato nel 2018 e vincitore del Premio migliore produzione coreografica EuropainDanza 2019. Noto per essere stato uno dei ballerini icona di John Neumeier, il coreografo ceco torna alle origini letterarie di questa storia di passione e morte con novità sui personaggi ma anche sul piano musicale, e con l’inserimento di brani di flamenco eseguiti dal vivo. In scena con il Corpo di Ballo del Teatro, Javier Rojas del Birmingham Royal Ballet, al suo debutto al Costanzi. Sul podio Manuel Coves.

Forte del successo delle ultime stagioni, la formula del “Trittico di danza”, tenacemente voluta da Eleonora Abbagnato, quest’anno raddoppia. Il primo appuntamento è alla Nuvola dell’EUR dal 2 al 5 marzo, con una nuova creazione e due lavori del 2023 che arrivano in Italia per la prima volta. La serata si apre con In Esisto di Vittoria Girelli, un lavoro in cui la coreografa italiana ha rivelato la sua matura padronanza del vocabolario coreutico. Si prosegue con S di Philippe Kratz, vincitore del Premio Danza&Danza 2019 come miglior coreografo. La serata si chiude con la creazione di Francesco Annarumma che, sulla Sonata n.1 “The 12th Room” di Ezio Bosso, costruirà le sue Creature.

Torna al Costanzi dopo quasi 30 anni di assenza, il capolavoro di John Cranko tratto nel 1965 dall’omonimo romanzo di Puškin. “Onegin”, il balletto in tre atti su musica di Čajkovskij, è l’esempio perfetto di “dramma in danza” per genialità narrativa e spessore drammatico. A far rivivere una grande storia d’amore infelice, attraverso passi a due di straordinaria potenza espressiva, per la prima volta al Costanzi l’étoile del Teatro alla Scala Nicoletta Manni con Friedemann Vogel. Dopo la prima del 3 aprile, repliche fino al 9. Sul podio Philip Ellis.

Il secondo trittico, in programma al Costanzi dal 20 al 25 maggio, porta già nel titolo tre grandi firme della scena contemporanea: “Dawson / Lighfoot - León / Ekman”. Composto sul ciclo di Lieder di Richard Strauss, “Four Last Songs” è un lavoro del 2023 di David Dawson che dice di aver “sempre immaginato che i ballerini scendessero all’interno della cupola di una cattedrale, come se fossero angeli” dando corpo alle idee della vita, dell’amore e della morte. “Subject to Change” è invece una creazione del 2003 di Paul Lightfoot e “Sol León”. Sull’avvincente musica di Schubert, sei danzatori in un balletto pieno di emozioni, che varia da un duetto opprimente a una vorticosa danza di gruppo. Creato nel 2010, “Cacti” è il pezzo di maggior successo di Alexander Ekman: un’allegra e sagace parodia degli eccessi nella danza contemporanea. Benjamin Pope dirige per la prima volta l’Orchestra dell’Opera di Roma.

La stagione di danza si chiude con un omaggio a Pierre Lacotte, grande ricostruttore del repertorio, scomparso lo scorso aprile. Dal 25 al 31 ottobre 2025 è in scena “Marco Spada”, che Lacotte aveva ricreato nel 1981 proprio per l’Opera di Roma con Rudolf Nureyev nel ruolo del protagonista. Balletto del 1857 su musica di Auber con libretto di Scribe, era scomparso dal repertorio dopo la prima a Parigi. Ospiti di questa produzione saranno Olga Smirnova dell’Het Nationale Ballet di Amsterdam, Igor’ Cvirko del Teatro Bol’šoj e Iana Salenko dello Staatballett Berlin. L’Orchestra dell’Opera è diretta da David Garforth.

A cura di Michele Olivieri (Direttore Sezione Danza)

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