Pensata da Aurélie Dupond e diretta da José Martinez
Le rubriche di fashionchannel.ch: “DANZA & BALLETTO” con la Direzione artistica di Michele Olivieri
PARIGI – Si inizia con il “Galà di Apertura” (in programma il 21 settembre 2023 al Palais Garnier). Da sempre un evento molto atteso, la serata segna l’inaugurazione della stagione di danza. Sul palcoscenico, come di consueto, lo splendido ed elegantissimo “Défilé du Ballet” presenta l’intera Compagnia. Tre donne coreografe sono sotto i riflettori di questa serata di matrice contemporanea. Creato nel 2016, “The Seasons’ Canon” di Crystal Pite è già un grande classico del repertorio. Marion Motin con “The Last Call” e Xie Xin con “Horizon” presentano ciascuna una prima creazione in debutto per i danzatori del Balletto diretto dal maestro José Martinez.
A seguire al Palais Garnier dal 23 settembre al 12 ottobre 2023 “Soirée Xie Xin / Marion Motin / Crystal Pite”. Creato nel 2016 all’Opéra National de Paris, “The Seasons’ Canon” di Crystal Pite è immerso in una luce tempestosa. Travolgente, la coreografia in “canoni” dispiega reazioni a catena, gesti echeggianti. Un brulicare organico di corpi umani si mescola alle corde di Vivaldi amplificate dall’elettronica di Max Richter. Nell’ultima chiamata, la sua prima creazione per il Ballet de l’Opéra, Marion Motin racconta la storia di una telefonata che sconvolge la vita di un uomo. Tra distorsione e vitalità, la coreografia immerge gli spettatori in una dimensione soprannaturale. Infine, l’artista cinese Xie Xin firma la sua prima creazione per i ballerini dell’Opéra national de Paris. Il suo pezzo “Horizon” gioca su illusioni e miraggi tra elementi della natura.
Al Palais Garnier dal 24 ottobre al 10 novembre 2023, la serata “Jerome Robbins” presenta una figura di spicco del neoclassicismo americano. Tre delle sue maggiori opere nel repertorio del “Ballet de l’Opéra National de Paris” evidenziano la sua inimitabile miscela di leggerezza e spirito. Sulle sonorità jazz di Maurice Ravel, “En Sol” strizza l’occhio ai musical di Broadway in un ambiente soleggiato sulla spiaggia. Nell’ambientazione lirica dei Notturni di Chopin, “In the Night” mette la tecnica classica al servizio di una narrazione commovente. Tre coppie danno corpo a tre momenti della vita amorosa: la scoperta, l’appagamento e il guaio, sullo sfondo di una notte stellata. “The Concert” mette in scena personaggi che sembrano usciti da un fumetto in una serie di schizzi espressivi e umoristici.
“Démonstrations de l’École de Danse” in programma dal 3 al 16 dicembre 2023. Diretta da Élisabeth Platel, la Scuola di Danza dell’Opéra di Parigi presenta le sue “Dimostrazioni” sul palcoscenico del Palais Garnier. Dalla loro creazione nel 1977 ad opera di Claude Bessy, le “Dimostrazioni” sono diventate un luogo d’incontro privilegiato, dove il pubblico può apprezzare la ricchezza dell’apprendimento della danza classica all’Opéra. Momento importante nella vita della Scuola, rivelano le modalità di trasmissione dei saperi derivanti da una lunga tradizione artistica. Accompagnati dai loro insegnanti e pianisti, gli allievi esibiscono le conoscenze necessarie per padroneggiare i codici della scuola francese, una base che, una volta padroneggiata, darà loro una grande libertà artistica. Le “Dimostrazioni” forniscono inoltre una panoramica delle altre arti e stili coreografici che gli allievi praticano e che completano la loro formazione.
La serata “Jiří Kylián” in programma al Palais Garnier dal 8 al 31 dicembre 2023, porta alla luce con strane immagini ai confini tra realtà e sogno, il lavoro del grande coreografo che mescola onirismo e umorismo pungente. Su musiche di John Cage e Anton Webern, “Stepping Stones” rende omaggio alla memoria e all’eredità della danza. Sul palco, i gatti egiziani sono i custodi della tradizione. “Petite Mort” esplora poeticamente il doppio tema della morte: quella piccola che simboleggia l’orgasmo e quella grande che pone fine alla vita. Due nuovi brani di Jiří Kylián entrano nel repertorio del balletto in questa stagione: “Sechs Tänze” prolunga l’universo mozartiano e lo caricatura in una serie di danze dall’umorismo bizzarro, mentre “Gods and Dogs” è interessato al limite tra normalità e follia: quando i cani diventano dei e viceversa. In una luce blu notte, i ballerini si evolvono davanti a sottili archi che evocano quelli di un quartetto di Beethoven.
All’Opéra Bastille dal 8 dicembre 2023 al 1° gennaio 2024 verrà rappresentato “Lo Schiaccianoci” di Rudolf Nureyev. Una sera di Natale, alla giovane Clara viene offerto un pupazzo inanimato, uno Schiaccianoci. Mentre lo tiene tra le braccia, si addormenta e sogna un universo stravagante in cui i giocattoli e le paure prendono vita. Pubblicato a Berlino nel 1816, questo racconto di Hoffmann, maestro del romanticismo tedesco, ispirò Marius Petipa nel crearne una prima versione di danza durante il 1892. Tra soldatini, topi e bambole giganti, il mondo dell’infanzia diventa balletto. I sogni e gli incubi di Clara sono trasportati dalla colonna sonora scintillante e colorata di Tchaikovsky. Nel 1985, Rudolf Nureyev fece rivivere il balletto all’Opéra National de Paris con scenografie e costumi che sottolineavano la stranezza del racconto. Fiocchi di neve, fiori e paesaggi incantati fanno da sfondo ad una coreografia abbagliante. Guidati dal burattino di legno diventato principe azzurro.
Compagnia ospite, al Palais Garnier dal 4 al 7 gennaio 2024, il “Béjart Ballet Losanna”. Più di dieci anni dopo la sua ultima tournée all’Opéra, la leggendaria compagnia torna per un quarto invito. Fondata nel 1987 e diretta dal 2007 da Gil Roman, il “Béjart Ballet Losanna” continua oggi a dare vita al lavoro di Maurice Béjart pur rimanendo uno spazio creativo. Al centro del suo repertorio c’è l’opera dello stesso Béjart con i suoi capolavori emblematici e altri brani del coreografo Gil Roman che presenta o riscopre al pubblico, perpetuando ciò che Béjart ha sempre voluto: aprire il mondo della danza al pubblico più vasto.
Al Palais Garnier dal 7 febbraio al 2 marzo 2024 sarà la volta di “Sadeh21”. Attraversando la larghezza del palco, i ballerini, uno per uno poi insieme, dispiegano l’affascinante linguaggio del corpo di Ohad Naharin in un’architettura ordinata. Dal grigio astratto iniziale all’evocazione di una spiaggia sabbiosa, il decoro monocromatico cambia colore attraverso 21 studi di movimento. In ebraico, “Sadeh” significa “Campo”, nel senso di campo di studio o campo di azione. Con piccoli tocchi, un filo narrativo accompagna gli spettatori attraverso un labirinto di gesti virtuosistici. Elastici, veloci e imprevedibili, i movimenti di “Sadeh21” evocano immagini forti e commoventi. In questo pezzo creato nel 2011, che entra nel repertorio del Ballet de l’Opéra National de Paris, Ohad Naharin continua a esplorare il suo linguaggio del corpo, “Gaga”. Mette in scena episodi magnetici e sorprendenti durante i quali i corpi si scontrano prima di condividere un giro insieme su uno sfondo di musica sospesa.
“La fille mal gardée” di Frederik Ashton sarà al Palais Garnier dal 15 marzo al 1° aprile 2024. La celebre e frizzante coreografia racconta il trionfo di un amore impedito con l’inganno. Balletto-pantomima creato da Jean Dauberval nel luglio 1789 al Grand-Théâtre de Bordeaux, ha ispirato molti coreografi nel corso della storia con il suo universo adolescenziale e la visione divertita dei contadini. Nel 1960 il coreografo inglese Frederick Ashton ne offrì una versione virtuosistica e umoristica che faceva ballare galli, vecchiette e ombrelli. Una galleria di personaggi irresistibili si evolve al suono di canzoni popolari e melodie di opere buffe. Tipico del “balletto d’azione” teorizzato nel 1760 da Jean-Georges Noverre, genere coreografico che valorizza l’espressività, “La Fille mal gardée” abbaglia e diverte con la sua freschezza. In un’aia o in un campo di grano, i cuori di Lise e Colas si cercano e finiscono per ritrovarsi. Come un musical, la sceneggiatura originale, rivisitata da Ashton, ci porta nella sua fantasia e nei suoi sorrisi.
Il “Don Chisciotte” di Rudolf Nureyev torna all’Opéra Bastille dal 21 marzo al 24 aprile 2024. Ispirato alla coreografia di Marius Petipa, il “Don Chisciotte” di Nureyev è una vera festa da ballo con accenti spagnoli. I solisti e il corpo di ballo si lasciano trascinare in ensemble e pas de deux al suono di musica vivace. Scritto nel XVII secolo secolo, il romanzo di Cervantes racconta le avventure di Don Chisciotte, un idealista che vive nei libri e che un giorno decide di attraversare a cavallo la Spagna al fianco dell’ingenuo Sancho Panza. Nel balletto di Nureyev incontrano Kitri e Basilio. Questi due innamorati usano tutti i trucchi - dallo spettacolo di marionette al finto suicidio - per ritrovarsi nonostante le resistenze del padre di Kitri. Alla fine è Don Chisciotte a determinare il lieto fine dopo aver combattuto contro i mulini a vento e incrociato Cupido, Dulcinea e la Regina delle Driadi. I costumi e le scenografie luccicanti sublimano un’opera vivace e gioiosa.
L’istituzionale “Spettacolo della Scuola di Danza” è di scena al Palais Garnier dal 13 al 16 aprile 2024. Diretta da Élisabeth Platel, la Scuola presenta il proprio evento annuale. In occasione del centenario della nascita di Roland Petit, anch’egli figlio della Scuola, i giovani danzatori eseguono il suo primo balletto, “Les Forains”, che presenta una troupe di acrobati su una partitura di Henri Sauguet. In “Un ballo”, Jirí Kylián ci invita ad un ballo in cui si incontrano diverse coppie, trasportate dall’elegante musica di Ravel. Infine, “Suite en blanc” di Serge Lifar brilla sulla scena con il suo grande virtuosismo neoclassico.
Mentre il 17 aprile, sempre al Palais Garnier, vedrà la luce il “Gala di Danza della Scuola di Danza”. Per una sera, il “Gala des Écoles de danse du XXIe siècle ” permetterà agli allievi di diverse istituzioni internazionali di esibirsi sul palcoscenico del Palais Garnier. In questa occasione, la l’École de Danse de l’Opéra nNational de Paris ha invitato: The Canada’s National Ballet School / L’École nationale de ballet du Canada (Toronto), The Dutch National Ballet Academy (Amsterdam), La Fondazione Accademia Teatro alla Scala (Milano), The School of the Hamburg Ballet John Neumeier (Amburgo), The San Francisco Ballet School, The Royal Ballet School (Londra), The Royal Danish Ballet School (Copenhagen).
Il balletto “Giselle” di Jean Coralli e Jules Perrot lo troviamo al Palais Garnier dal 2 maggio al 1° giugno 2024. Tutù vaporoso, punte, garza bianca, tulle: “Giselle” segna l’apice del romanticismo. In un paesaggio bucolico, una giovane ragazza muore d’amore e si trasforma in uno spirito della foresta. Accolta dalle Wilis, entra in un mondo immateriale dove la danza è il linguaggio dell’anima. Il suo amante Albrecht, sconvolto, insegue questo fantasma a rischio della propria vita. Le ballerine, con la loro presenza aerea, giocano con lui tanto quanto con la gravità. Coperto dalla nebbia, il palcoscenico lascia il posto a visioni spettrali amplificate dalla musica ammaliante di Adolphe Adam. Creato alla Royal Academy of Music il 28 giugno 1841, il balletto viaggiò in Russia e scomparve dal repertorio prima di tornare in Francia nel 1910. Oggi è di scena nella versione di Patrice Bart ed Eugène Polyakov, fedele alla coreografia originale di Jean Coralli e Jules Perrot, per continuare ad offrirci la magia di questo balletto senza tempo.
Appuntamento irrinunciabile all’Opéra Bastille dal 21 giugno al 14 luglio 2024 con “Il lago dei cigni” di Rudolf Nureyev. Incantevole balletto punteggiato dalla musica frizzante di Tchaikosvki, “Il lago dei cigni” fu creato nel 1877 per il Teatro Bolshoi di Mosca e successivamente messo in scena da Marius Petipa e Lev Ivanov. Quasi cento anni dopo, nel 1984 Rudolf Nureyev ha dato la sua lettura all’Opéra di Parigi. L’incontro tra un principe sognante e una donna-uccello continua ad affascinare per l’eleganza della coreografia e la poesia della drammaturgia. Con la sua straordinaria visione psicologica, Rudolf Nureyev magnifica la storia d’amore tra Siegfried e Odette, il cigno bianco, maltrattato da Rothbart, e Odile, il cigno nero. Disegnato da Ezio Frigerio, il set si presenta come un luogo chiuso, uno spazio mentale in cui il principe infonde libero sfogo alle proprie fantasie.
L’iconica coreografia “Barbablu” di Pina Bausch sarà di scena al Palais Garnier dal 22 giugno al 14 luglio 2024. In un castello il cui pavimento è ricoperto di foglie morte, un uomo attiva compulsivamente un registratore. Circondato da figure che lo perseguitano, ascolta, riavvolge, riascolta la musica di Barbe-Bleue. Creato nel 1977, il pezzo di Pina Bausch, che entra nel repertorio del Balletto in questa stagione, trasforma l’opera di Bartók in un rituale selvaggio e intenso: quello di un uomo che confronta la sua volontà di potenza, i suoi desideri, le sue fantasie. Il racconto originale di Perrault ispira questo importante pezzo di teatro-danza. Uomini e donne si gettano a capofitto in una coreografia che svela la violenza e l’assurdità dei rapporti umani. Il carattere compulsivo del desiderio diventa un principio di scrittura: chiusi in una serie di gesti ripetuti fino all’esaurimento o all’esplosione, i personaggi tragici immaginati da Pina Bausch ci conducono in un mondo senza fiato dove seduzione e dominio si fondono.
A cura di Michele Olivieri (Direttore Sezione Danza)