Docufilm in programma alla Cineteca Milano Arlecchino
Le rubriche di fashionchannel.ch: “DANZA & BALLETTO” con la Direzione artistica di Michele Olivieri
MILANO – Quanta poesia, quanta delicatezza e speranza in “Tango della vita”, il documentario di Erica Liffredo e Krista Burāne che racconta di come il tango possa avere effetti benefici sui malati di Parkinson, portando sul grande schermo la storia vera di Claudio e di sua moglie Ivana. “Tango della vita” è un docufilm che parla di resilienza, voglia di lottare e non arrendersi davanti alle difficoltà della vita e sarà proiettato in esclusiva al Cinema Arlecchino di Cineteca Milano dal 27 marzo al 2 aprile. Un lavoro che non nasconde nulla della gravità della malattia ma che porta lo spettatore a guardarla con occhi diversi.
Claudio è un contadino, sua moglie Ivana una sarta. Sono appassionati ballerini di tango e hanno un grande sogno: ballare il tango a Buenos Aires. Claudio ha il Parkinson, una malattia neuro-degenerativa incurabile. Venti anni fa i dottori gli dissero che nell’arco di due anni sarebbe finito su una sedia a rotelle. Oggi Claudio non solo cammina e lavora nei campi, ma continua a ballare e si dedica a promuovere la ricerca sui benefici del tango per i malati di Parkinson. La storia di Claudio e Ivana ha ispirato il famoso compositore lettone Arturs Maskats a comporre un tango insieme alla star della fisarmonica Ksenija Sidorova. Ma proprio mentre il loro sogno di ballare a Buenos Aires sta per avverarsi, Claudio viene ricoverato in ospedale…
Dal Parkinson non si può guarire. Claudio combatte la malattia in ogni gesto, il suo corpo a volte è così rigido che è costretto a trascinarsi per la stanza. Le gambe si contraggono, ma lui continua a camminare, immaginando la musica di un tango. Claudio e Ivana hanno iniziato a ballare il tango prima della diagnosi e non hanno mai smesso. Negli anni, con costanza e passione, hanno continuato a ballare una o due volte alla settimana. Quando Claudio ha capito che il tango era la chiave della sua straordinaria resistenza, ha fatto di tutto per convincere i medici a iniziare una sperimentazione per dimostrare che il tango può aiutare i malati di Parkinson. Così Claudio si è ritrovato il corpo ricoperto di sensori collegati a monitor e computer per registrare e catalogare i movimenti durante le sedute di ballo. I medici oggi stanno iniziando a fornire alcune spiegazioni: il tango ha una struttura complessa ed aperta all’improvvisazione e in particolare il suo passo base, molto simile alla camminata, agisce sulle aree del cervello che la malattia colpisce. Claudio non rifiuta di farsi monitorare durante il ballo, ma sa che i sensori non riusciranno a registrare la passione, la comunicazione e l’energia che il tango trasmette.
Diversi studi scientifici hanno evidenziato che le persone affette da malattia di Parkinson possono stare meglio ballando il tango. La 'tango-terapia' può rappresentare un valido aiuto per i pazienti affetti da malattie motorie come il Parkinson per migliorare il movimento e l'equilibrio, l'umore e la memoria, attraverso continui stimoli sensoriali. Negli ultimi anni il tango ha acquisito un ruolo tra gli strumenti a disposizione dei neurologi e dei neuro-riabilitatori nella progettazione dei trattamenti riabilitativi rivolti alla malattia.
La storia di Claudio e Ivana ha ispirato il compositore lettone Arturs Maskats nella creazione di un nuovo tango, che segue la sua famosa composizione dal titolo “Tango per un’Orchestra Sinfonica”. Arturs intraprende una fitta corrispondenza con Claudio, è molto coinvolto: non avrebbe mai immaginato che la sua musica potesse diventare parte di una terapia e aiutare concretamente i malati di Parkinson. Il processo di creazione del brano diventa così un parallelo narrativo alla storia di Claudio e Ivana. Nella scena finale la coppia balla sulle note dell’opera ormai terminata. La nuova composizione è diretta da Arturs Maskats ed è suonata da un’orchestra di cinque elementi, con la straordinaria partecipazione alla fisarmonica di Ksenija Sidorova, musicista lettone di fama mondiale.
INFO: [email protected]
www.cinetecamilano.it
A cura di Michele Olivieri (Direttore Sezione Danza)