DANZA & BALLETTO“Nothing” di Balletto Civile

09.01.24 - 20:00
Che il presente diventi il nuovo classico...
(Foto: Ufficio Stampa Balletto Civile)
(Foto: Ufficio Stampa Balletto Civile)
“Nothing” di Balletto Civile
Che il presente diventi il nuovo classico...

Le rubriche di fashionchannel.ch: “DANZA & BALLETTO” con la Direzione artistica di Michele Olivieri

CITTÀ DI CASTELLO - La Stagione 23/24 del Teatro degli Illuminati di Città di Castello prosegue all'insegna della danza con il nuovo spettacolo di Michela Lucenti e “Balletto Civile”: NOTHING. Nel nome del padre, del figlio e della libertà, in scena giovedì 11 gennaio ore 20,45.

La coreografia, tratta da “Re Lear” di William Shakespeare, nelle mani del collettivo si trasforma in una drammaturgia coreografica ficcante, spigolosa, capace di inserirsi come un cuneo nelle pieghe della realtà, un duello fisico fra corpo e parola, movimento e spazio scenico. Il titolo evoca il “Niente” pronunciato da Cordelia, la parola che da inizio alla distruzione del conosciuto e che apre le porte al nuovo, al sovversivo, ad un ordine che non era prestabilito.

“Nothing” è una riflessione profonda sulla possibilità di ricominciare rinnegando il potere dei padri e l’eredità che ne resta in modo da demolire l’idea di un classico che ci sovrasta, (le leggi dei Padri) e trovare un nuovo dialogo in maniera spudorata e veramente definitiva, per lasciare che il presente diventi il nuovo classico. Il punto di partenza del lavoro è l’eredità dei padri, della quale si analizzano il peso che grava sulle scelte personali, la necessità di rinnegarla e allo stesso tempo di nutrirsene per rifondare la propria identità. L’immaginario dei padri contamina i bisogni e le aspettative dei figli, la nostalgia si trasforma in slancio prospettico, mentre la danza – eclettica, in assoli, in coppia o in gruppo, esplosiva o raggelata in movimenti stilizzati – fa da collante proponendosi, in definitiva, come elemento rigenerante.

Noi pensiamo all’eredità come a qualcosa di materiale ma l’etimologia della parola erede che deriva dal latino heres, ha la stessa radice del greco cheros che significa deserto, spoglio, mancante. Potrà ereditare, dunque, solo chi si scopre orphanos. Occorre saper attraversare tutto il lutto per la propria radicale mancanza che è, alla fine, quella di non essere il padre. La fredda notte che toglie la ragione è alle porte, sarà la notte in cui, abbandonati e perduti capiremo realmente da dove veniamo e qual è la nostra natura, la radice portante della nostra esistenza, la nostra unica eredità.

Info e biglietti:

075 57542222, dal lunedì al sabato dalle 17 alle 20. 

Acquisto online sul sito www.teatrostabile.umbria.it 

A cura di Michele Olivieri (Direttore Sezione Danza)

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