Musical che negli anni ’60 scosse l’opinione americana
Le rubriche di fashionchannel.ch: “DANZA & BALLETTO” con la Direzione artistica di Michele Olivieri
SARONNO – “Hair The Tribal Love-Rock musical” torna con un nuovo allestimento, in scena l’8 gennaio a Saronno (Varese), al Teatro Giuditta Pasta in doppia replica: alle ore 16.00 e alle ore 20.30. Il tour riparte proprio da Saronno dove la compagnia proverà per qualche giorno prima del debutto e si concluderà in primavera a Milano.
Alla fine degli anni sessanta un musical, che da lì a pochi anni sarebbe diventato un film, scosse profondamente l’opinione americana. Tra sesso, scandalo, droghe e musica rock “Hair” raccontava la storia di una ribellione, contro la tradizione, il conservatorismo e le guerre, soprattutto contro la traumatica guerra del Vietnam. E proprio i capelli rappresentano simbolicamente il rifiuto totale nei confronti della guerra, i protagonisti del musical portano i capelli lunghi come espressione del rifiuto di entrare a far parte dell’esercito americano.
Il musical debutta nel 1967 a New York in un teatro minore e poi, dopo 45 repliche, arriva a Broadway. Numerose le messe in scena successive, da Los Angeles a Londra, a Sidney, fino ad arrivare a Roma, al Sistina dove i giovanissimi Renato Zero, Loredana Bertè e Teo Teocoli, con la regia di Victor Spinetti e l’adattamento dei testi di Giuseppe Patroni Griffi, portarono il rock, un cast multietnico ed il primo nudo in scena nel tempio dei musical più classici, per un grande e contestato successo.
Scatenata, coloratissima, emozionante, coinvolgente, quella di “Hair”, creato da James Rado e Gerome Ragni (autori rispettivamente del libretto e delle liriche) e da Galt MacDermot, autore delle musiche, è una storia senza tempo, una storia di amicizia, amore libero e pacifismo, ancora oggi simbolo della controcultura hippie, che porta messaggi di straordinaria attualità: fratellanza, multiculturalità, libertà, come desiderio di spogliarsi di tutto per essere se stessi (come nella scena di nudo di fine primo atto), ambientalismo, lotta alle differenze sociali e sessuali e impegno civile, sono alcuni dei temi che ancora oggi risvegliano la coscienza dei ‘nostri’ giovani.
“Oggi, come allora - sottolinea il regista Simone Nardini - esistono ancora tanti Vietnam… e tanti giovani con la voglia di liberarsi dalla schiavitù commerciale della società. ‘Hair’, spettacolo cult fine anni Sessanta, è più che mai l’ideale manifesto delle nuove generazioni che cantano l’alba dell’era dell’Acquario. Il mio tributo vuole rendere omaggio all’opera-rock simbolo del pensiero ‘hippie’. In quegli anni si formavano gruppi di ragazzi e ragazze che trascorrevano il tempo senza inibizioni e accompagnavano la protesta contro le sofferenze della guerra con il grido di ‘Sesso, droga e Rock’n’Roll’.
“Hair” il musical con il suo folto cast, le musiche eseguite dal vivo, le coinvolgenti coreografie, il libretto in italiano ma le canzoni in lingua originale e la trasgressione irriverente dei sui contenuti -conclude il regista- coinvolgerà ancora le platee dopo oltre cinquant’anni dal suo debutto a Broadway”.
A cura di Michele Olivieri (Direttore Sezione Danza)