DANZA & BALLETTO“Open”: danza, fisicità e ironia

30.11.21 - 20:00
Lo spettacolo di Daniel Ezralow in debutto a Parma
(Foto © Fabio Diena)
(Foto © Fabio Diena)
“Open”: danza, fisicità e ironia
Lo spettacolo di Daniel Ezralow in debutto a Parma

Le rubriche di fashionchannel.ch: “DANZA & BALLETTO” con la Direzione artistica di Michele Olivieri

PARMA – Arriva finalmente a Parma “Open” lo spettacolo di Daniel Ezralow il cui atteso debutto al Teatro Regio di Parma, nell’ambito di ParmaDanza, in collaborazione con Arci Parma Caos Organizzazione Spettacoli, dopo i successivi rinvii  dovuti alla pandemia, è in programma domenica 5 dicembre 2021 alle ore 20.30.

Open di Daniel Ezralow, scritto a quattro mani con la moglie Arabella Holzbog, è un patchwork di piccole storie. Numeri a effetto, multimedialità, ironia e umorismo sono gli ingredienti di uno spettacolo che, sulle musiche di Bach, Beethoven, Chopin e Rossini e con i costumi firmati American Apparel, intreccia fantasia ed emozione all’insegna del puro intrattenimento. Uno inno alla libertà creativa, al ciclo della vita, al rispetto dell’ambiente “un antidoto alla complicazione della vita”, come dichiara lo stesso Ezralow, che proporrà rivisitati anche celebri coreografie da lui create. “In Open c’è il contrasto tra città e natura, laddove solo quest’ultima può liberare l’uomo dalla frenesia. Ritengo che oggi i più giovani siano cresciuti con nuovi valori che noi non avevamo, come il rispetto per la natura e l’ecologia”.

In scena quattro pannelli per altrettanti quadri visivi e vignette in movimento con i quali dialogano e giocano gli otto ballerini della compagnia americana che nelle sequenze di gruppo così come negli assoli coniugano il linguaggio neoclassico e la modern dance.

Daniel Ezralow da sempre conquista con i suoi spettacoli un pubblico molto eterogeneo che coinvolge con leggerezza, ironia, ottimismo, gioiosità, sorpresa, capacità di unire comico e tragico. Scava nella sua fertile immaginazione e pesca dal suo vasto retroterra le creazioni che porta in scena, confezionando uno show che include e non esclude, esalta le differenze e invita gli spettatori ad aprirsi verso un mondo infinito di contaminazioni: somatiche, coreografiche e tecnologiche che coniuga in teatro, cinema, televisione, musica, moda, sport, pubblicità. L’arte, dice, “è l’unica arma che l’uomo possiede per superare momenti di crisi, perché dà gioia, voglia di vivere e senso alla vita. Ed è proprio nei momenti di crisi che, chi ce l’ha, tira fuori tutta la propria creatività. L’arte è una delle rare cose che può solo andare avanti”. Daniel Ezralow vive a Los Angeles, ma da più di venticinque anni ha uno stretto legame con l’Italia, dove il Festival di Sanremo e Amici hanno accresciuto la sua popolarità. “Ho cercato di insegnare ai giovani a tirare fuori il genio che hanno dentro, indipendentemente dal loro collo del piede. La grandezza del teatro, invece, risiede nel pubblico, nel luogo, nel feeling dei ballerini, negli applausi. Tra la televisione e il teatro, quello che cambia molto nella creazione della coreografia sono soprattutto i tempi: in televisione le coreografie sono brevi, di pochi minuti, e devono subito essere d’impatto; in teatro, invece, è l’esatto contrario”.

Negli anni ’80, con Momix e Iso, Ezralow ha rinnovato la danza contemporanea rendendola giocosa, atletica, popolare, collaborando anche con rockstar come gli U2. “Sono una persona che ha dedicato la vita alla creatività del movimento in ogni spazio: palcoscenico classico, Broadway, televisione. Per me l’atto creativo è sacro e può insorgere dalla cosa in apparenza più inutile. L’importante è essere nell’oggi con il proprio bagaglio, perché è lo spirito che cambia. La mia danza è fisicità, ironia, leggerezza e tanta gioia. Per Open ho scelto la musica classica. Ho scelto proprio la più tradizionale e conosciuta, come i Notturni di Chopin e le musiche più celebri di Rossini, Beethoven, Bach. Creano un bel contrasto… La novità è vedere un ballerino jazz o hip hop che danza sull’ouverture del Guglielmo Tell”.

Info: www.teatroregioparma.it

A cura di Michele Olivieri (Direttore Sezione Danza)

 

 

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