Omaggio al grande cinema italiano
Le rubriche di fashionchannel.ch: “DANZA & BALLETTO” con la Direzione artistica di Michele Olivieri
BUENOS AIRES - Il 20 novembre 2024, ore 20.30 il Teatro Coliseo di Buenos Aires accoglie uno spettacolo con la direzione artistica di Daniele Cipriani: “LUZ, CÁMARA, DANZA! Omaggio al grande cinema italiano”.
Inutile citare qui i nomi dei grandi registi, star, compositori, costumisti, effettisti ecc. che hanno invaso gli studios, a Cinecittà come a Hollywood, facendo eccellere il nome dell’Italia nelle sale cinematografiche di tutto il mondo. Oltre a onorare i giganti di quella che viene chiamata “la settima arte”, la serata “LUZ, CÁMARA, DANZA!” esalta le corrispondenze tra il ritmo della cinepresa in azione e del montaggio delle immagini viste come singoli passi, e il movimento danzante. Non a caso, fin dagli albori del cinema, tale movimento si è insinuato in modo naturale nella cinematografia; non solo nelle coreografie dei cosiddetti musical o di indimenticabili scene di ballo (come non pensare al valzer ne “ll Gattopardo” di Luchino Visconti), ma anche in iconiche sequenze prive di parola.
“LUZ, CÁMARA, DANZA!” vede protagonisti danzatori italiani che si sono affermati all’estero, come Alessandro Frola (principal dello Hamburg Ballet), che qui danza con XueLin, principal anch’essa nella stessa compagnia. Alla coppia è affidato un passo due del grande coreografo John Neumeier, che non può non evocare le splendide immagini di “Morte a Venezia” di Luchino Visconti essendo danzato sull’“Adagietto” di Gustav Mahler che accompagna le scene clou del film. In contrasto con le sue atmosfere sognanti sarà invece l’omaggio che i due ballerini rendono ai tanti artisti italiani vincitori di “Oscar con Shall We Dance?”, sempre di Neumeier, questa volta sulle americanissime note di Gershwin.
Cambio di registro ed ecco che appare, come in uno spaghetti western di Sergio Leone, la silhouette di un altro Sergio, il bailarín/bailador Sergio Bernal, divo della danza spagnola e italiano emerito (considera il nostro paese la sua seconda patria) che in questa fiesta di italianità porta un elemento iberico che il pubblico argentino potrà apprezzare appieno. Con indosso un magnifico costume per lui creato dal re dell’alta moda, Roberto Capucci, il bailador Bernal fa del suo flamenco mozzafiato un omaggio a due divi italiani che si cimentarono nella danza dei gitani andalusi: Sophia Loren in “Orgoglio e Passione” e (con una performance esilarante) Alberto Sordi ne “Il Conte Max”. Il bailarín Bernal omaggerà Anna Magnani (la prima attrice italiana a vincere un Oscar) e Pierpaolo Pasolini con la sua personale lettura di un cavallo di battaglia di molte ballerine classiche, “Il cigno” su musica di Saint-Saëns (qui però in una coreografia al maschile di Ricardo Cue).
Il geniale duo Riva&Repele presenta una loro creazione ispirata a “La vita è bella” di Roberto Benigni con l’indimenticabile colonna sonora di Nicola Piovani, esibitosi recentemente al “Colon” di Buenos Aires. I lavori di questi coreografi/danzatori (al secolo, Simone Repele e Sasha Riva, già del Ballet du Grand Théatre de Genève) sono sempre espressione di una profonda interiorità, declinata con un estro coreografico che ricorda, in qualche maniera, i movimenti “spezzettati” del cinema muto. Definiti “poeti della danza”, a loro viene affidata la poeticità del film di Benigni sulle indimenticabili musiche di Nicola Piovani.
Emanuela Bianchini e Damiano Grifoni della “Mvula Sungani Physical Dance” danzano un omaggio alla musica di Ennio Morricone, “Tra cielo e terra”, firmato dal coreografo romano Mvula Sungani che incarna quella speciale fusione artistica che si compie allorché s’incontrano le energie di due continenti. Portano la vivacità della giovinezza (già però improntata al rigore del balletto classico) Laura Farina e Francesco Della Valle, allievi dell’Accademia Teatro alla Scala, il teatro italiano più celebre, con brani tratti dal balletto “La Strada” di Mario Pistoni (creato nel 1966 per Carla Fracci e ispirato all’omonimo film di Federico Fellini, sulle musiche di Nino Rota).
Fil rouge di “LUZ, CÁMARA, DANZA!” sono le opere video di Massimiliano Siccardi, creatore di un nuovo tipo di opera multimediale, detta "Opera Immersiva Emozionale". Autore dello spettacolo “Immersive Van Gogh Exhibit” che ha fatto il giro del mondo, l’arte di Siccardi avvolge lo spettatore in un universo ammaliante, in bilico tra il reale e il virtuale, avvincente ed emozionante. Al Teatro Coliseo, la realizzazione delle sue opere è firmata da “Field A1” (Art Director V. Ciminelli).
Fu nientemeno che il più carismatico ballerino di tutti i tempi, Rudolf Nureyev, ad incarnare l’altrettanto leggendario Rodolfo Valentino, il divo nativo di Castellaneta che legò la propria fama proprio al tango argentino, incarnando l’alchimia che si sprigiona quando le culture si fondano. Ci piace pensare che lassù tra le stelle, i due divi, accomunati dallo stesso nome, sorrideranno benevoli su “LUZ, CÁMARA, DANZA!” che sfrutta l’universalità del linguaggio senza parola della danza, facendosi portabandiera, come lo sono gli stessi porteños con le loro ascendenze legate a vari Paesi europei, a partire dall’Italia, di un mondo di unione.
A cura di Michele Olivieri (Direttore Sezione Danza)