FASHION/CURIOSITÀShopping Ultra-fast fashion: cosa ne pensano gli italiani?

04.10.24 - 14:30
Negli ultimi anni, una nuova tendenza ha travolto il mondo della moda: il cosiddetto ultra-fast fashion
Credit STILEO
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Shopping Ultra-fast fashion: cosa ne pensano gli italiani?
Negli ultimi anni, una nuova tendenza ha travolto il mondo della moda: il cosiddetto ultra-fast fashion

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MILANO - Questa nuova frontiera del fast fashion si caratterizza per una velocità inaudita nella produzione e distribuzione di capi di abbigliamento, destinati a rinnovare continuamente le collezioni e ad attrarre consumatori alla ricerca delle ultime tendenze a prezzi stracciati. Tuttavia, è lecito chiedersi quale sia la percezione dei consumatori italiani riguardo a questo fenomeno.

A tal proposito, STILEO, un motore di ricerca di moda leader in Italia che conta oltre 7 milioni di visite mensili, ha deciso di approfondire la questione attraverso l'ultima edizione del suo report annuale, il Fashion Research 2024. Questo studio ha svelato le opinioni degli italiani su questo modello di consumo, rivelando dati interessanti e, talvolta, sorprendenti.

Il report rivela che una parte consistente della popolazione italiana ha avuto esperienza con l'ultra-fast fashion: ben il 63% degli intervistati ha dichiarato di aver effettuato almeno un acquisto su queste piattaforme di e-commerce. Questo dato indica una vasta diffusione del fenomeno nel nostro paese, ma non è tutto rosa e fiori. La restante percentuale, pari al 19%, ha invece affermato di non aver mai comprato nulla da questi negozi online specializzati in ultra-fast fashion.

Ma cosa spinge il 19% degli italiani a resistere al richiamo di queste offerte allettanti? La risposta sta principalmente in due fattori fondamentali: la qualità e l’etica. Infatti, tra coloro che evitano gli acquisti su questi siti, il 53% lo fa perché considera che i prodotti offerti siano di bassa qualità. Questa percezione può derivare da esperienze personali o dalla consapevolezza dei processi produttivi rapidi e a basso costo che spesso non garantiscono una lunga durata dei capi.

Un altro nucleo di resistenza è legato a considerazioni etiche, con il 31% dei non acquirenti che cita motivi di natura etica come principale ragione del loro rifiuto. Questo gruppo di consumatori è preoccupato per gli impatti ambientali e sociali dell’ultra-fast fashion, compresi il sovrasfruttamento delle risorse, l'inquinamento ambientale, e le condizioni di lavoro precarie nei paesi di produzione.

Questi dati offrono una panoramica sfaccettata e interessante su come gli italiani stanno affrontando e reagendo a questa evoluzione nell’industria della moda. Se da un lato c'è una consistente propensione a aderire alle nuove tendenze dello shopping, dall'altro emerge una crescente consapevolezza che potrebbe segnare un cambiamento nei comportamenti di consumo futuro, orientato verso scelte più sostenibili e responsabili.

Redazione Fashion

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