La sfilata dell’IED Roma non è stata solo un evento di moda, ma una profonda esplorazione della personalità e della creatività degli studenti
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ROMA - "L'istituto Europeo di Design ha di nuovo catturato l'attenzione di tutti con il suo fashion show di fine anno, sintetizzato perfettamente nel claim 'We are the project'. Questo evento non è solo una sfilata, ma una celebrazione della creatività e della personalità degli studenti di Fashion Design e Design del Gioiello. La scena è stata arricchita dalle migliori creazioni degli studenti dell'IED di Roma, che quest'anno si sono dedicati a celebrare sé stessi e il loro percorso artistico.
Mercoledì 10 luglio, la passerella si è illuminata di fronte allo spettacolare acquedotto romano, sede del nostro Istituto. Diciannove progetti di moda sono stati presentati, includendo dodici capsule collection, quattro collezioni di accessori e tre collezioni di gioielli. Ogni progetto ha raccontato una storia personale e unica, unendo moda, arte e sentimenti personali in un perfetto connubio espressivo.
Tra questi, spicca la collezione 'Abitanti' di Leonardo Fizialetti, che esplora l'intima relazione con la nostra casa e gli oggetti che essa custodisce. Leonardo si interroga su cosa sia realmente essenziale per la nostra crescita personale, portando in passerella una riflessione profonda sulla relazione tra il nostro ambiente domestico e noi stessi.
Irene Panzini, con la sua collezione 'Douceur', ha trasformato l'arte della pasticceria in moda. Ogni outfit richiama elementi iconici della tradizione dolciaria di famiglia: una gonna che ricorda i riccioli di panna, la giacca da pasticcere che diventa un abito da sera, il toque blanche che si trasforma in un top. Irene unisce così alle sue radici una passione profonda per la moda, celebrando una tradizione familiare e trasportandola in un contesto nuovo e stimolante.
Annamaria Jerinò con il progetto 'L’ennui' ha voluto rappresentare la noia come emozione predominante nella vita moderna. In un'epoca dominata dal fast fashion e dall'acquisto compulsivo, spesso ci ritroviamo sommersi dai nostri stessi oggetti, perdendo il legame emotivo con essi. Questo ci porta a vivere in uno stato di continua noia, un tema che Annamaria ha esplorato e rappresentato con grande intensità.
Le riflessioni degli studenti non si fermano qui. Alessandro Pozzolini, con la sua collezione di accessori 'Homo. Deus', ha messo in scena un essere umano iperconnesso, ma profondamente triste. Alessandro ha coniugato l'arte dell'upcycling con la sartorialità, creando accessori che raccontano una storia di modernità e malinconia. Simile è anche il lavoro di Shaven Nuyandoa con la collezione 'Coeur Sensible', che analizza e supera gli stereotipi legati al colore rosa, proponendo un uso innovativo e creativo di tale colore.
Redazione Fashion