DANZA & BALLETTO“Spoleto Festival dei Due Mondi”

12.05.23 - 18:00
Sessantaseiesima edizione / 23 giugno-9 luglio 2023
Credit ph. Marco Goecke_Whiteout
Credit ph. Marco Goecke_Whiteout
“Spoleto Festival dei Due Mondi”
Sessantaseiesima edizione / 23 giugno-9 luglio 2023

Le rubriche di fashionchannel.ch: “DANZA & BALLETTO” con la Direzione artistica di Michele Olivieri

SPOLETO - Il Festival delle arti performative più antico d’Italia alza il sipario sulla sessantaseiesima edizione, in programma quest’anno dal 23 giugno al 9 luglio 2023, e trasforma ancora una volta Spoleto nella città delle arti. La missione fondante rimane senza tempo, così come l’atmosfera di un luogo che per tre settimane mescola la realtà con la finzione, la quotidianità con la magia del teatro, gli artisti con gli spettatori, mettendo in relazione Musica, Opera, Danza, Teatro, Arte attraverso la creatività dei migliori artisti e delle migliori compagnie internazionali. La direzione artistica di Monique Veaute dal 2020 ha riportato al centro della programmazione artistica il dialogo tra le discipline e la contaminazione tra i generi mettendo il pubblico di fronte a esperienze innovative e non convenzionali. Convivono le due grandi orchestre in residenza, entrambe eccellenze internazionali, quella del Festival di Budapest diretta da Iván Fischer, impegnata quest’anno in una nuova produzione d’Opera, e quella dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia con i direttori Jakub Hrůša e Antonio Pappano per i due concerti sinfonici di apertura e chiusura. Intorno a loro ruotano gli appuntamenti da camera di mezzogiorno che coinvolgono oltre ai musicisti della Budapest anche quelli dell’Orchestra da Camera di Perugia per un ciclo tutto dedicato agli animali nella musica. Il rapporto tra l’uomo, la natura e le altri specie viventi sul pianeta attraversa tutto il programma che si interroga sui sentimenti delle relazioni umane, amore e morte, identità e diversità, giustizia e discriminazione. La nuova produzione di Pelléas et Mélisande di Debussy firmata Iván Fischer e Marco Gandini si accompagna a un cast di altissimo livello e completa un cartellone in cui compaiono nomi di artisti quali Silvia Costa e Laetitia Casta con due nuovi progetti di teatro musicale. Emergono le grandi voci di Rhiannon Giddens e di Imany, il virtuosismo di Cameron Carpenter all’organo, l’elettronica di Max Cooper, con una performance live audio-video, e il timbro graffiante dell’artista afroamericano Lonnie Holley accompagnato dal duo Nelson Patton. Il teatro guarda ai registi e agli interpreti italiani: Leonardo Lidi affronta Zio Vanja nella sua seconda tappa della trilogia su Čechov, Antonio Latella mette alla prova gli allievi della Accademia Silvio d’Amico con un omaggio a Massimo Binazzi, Luca Marinelli e Fabian Jung interrogano la scimmia di Kafka, Silvio Orlando è interprete in Ciarlatani da Los Farsantes del drammaturgo spagnolo Pablo Remón mentre Alessandro Baricco porta in scena Tucidide con Stefania Rocca e Valeria Solarino, accompagnato dalle musiche di Giovanni Sollima, Enrico Melozzi e dei 100 cellos. Sergio Blanco approda al Festival con la sua Divina Invención mentre prosegue il progetto con i detenuti del carcere di Giorgio Flamini per un “sogno” shakespeariano e le iniziative speciali sul “Mondo che non c’è”. Per la sezione danza il progetto di Benjamin Millepied con Alexandre Tharaud, che vede il ritorno del coreografo alla danza in assolo, si accompagna a due nuove produzioni firmate Sharon Eyal – Gai Behar, Into the Hairy con i costumi Christian Dior Couture, e Marie Chouinard con il nuovo «M». Al Teatro Romano arriva Marco Goecke mentre l’étoile Fernando Montaño reinterpreta le metamorfosi kafkiane con un gala di danza. L’innovativo duo Jonas&Lander gioca la sua carta bianca con tre spettacoli. Intorno al cartellone ufficiale gli appuntamenti collaterali e gli eventi speciali fanno di Spoleto un luogo vivo della creazione artistica dei nostri giorni: incontri con gli artisti, premi, istallazioni d’arte e mostre. L’artista Enzo Cucchi firma il manifesto ufficiale della sessantaseiesima edizione. Si rinnova il percorso espositivo Sulle tracce di Gian Carlo Menotti che racconta la storia del Festival attraverso il patrimonio di costumi, oggetti, fotografie e documenti provenienti dall’archivio storico del Festival e dal progetto di valorizzazione del patrimonio immateriale.

DANZA

Il cartellone della sezione Danza ospita alcune delle più innovative proposte in ambito performativo e si distingue per un’inesauribile varietà di stili e ispirazioni: le nuove coreografie dei grandi nomi a livello internazionale si alternano ai lavori di giovani artisti di diversa provenienza e formazione. Torna a Spoleto dopo dieci anni Benjamin Millepied (25 giugno), coreografo tra i più apprezzati a livello internazionale – Direttore dell’Opéra National de Paris dal 2014 al 2016 e consacrato sul grande schermo dal film Il cigno nero con l’attrice Natalie Portman – che dopo dieci anni torna a danzare sul palcoscenico del Teatro Romano. Danza e musica si incontrano faccia a faccia: Millepied è coreografo e interprete dello spettacolo in prima nazionale Unstill Life, concepito con il pianista Alexandre Tharaud, esponente di punta della scuola francese. Novità assoluta della sessantaseiesima edizione è anche la nuova creazione di Sharon Eyal: ex-danzatrice della Batsheva Dance Company e musa del coreografo Ohad Naharin, ha concepito il nuovo spettacolo Into the Hairy (30 giugno–3 luglio, Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti) insieme al compagno Gai Behar, con la musica elettronica originale del musicista rivelazione dell’elettronica britannica Koreless e i costumi di Maria Grazia Chiuri per Christian Dior Couture. Danzatrice di spicco nel linguaggio di movimento Gaga, alla Batsheva ha lavorato come direttrice artistica associata e successivamente come coreografa residente. Con Gai Behar nel 2013 ha fondato a Tel Aviv L-E-V (in ebraico cuore), uno dei gruppi più curiosi e originali della nuova generazione israeliana. Il rapporto tra umano e animale è al centro del nuovo lavoro di Fernando Montaño (2 luglio, Teatro Romano), ballerino colombiano ed ex solista del Royal Ballet, creatore di uno stile che fonde tango, folklore africano, danza classica e danze urbane. Nello spettacolo Buena ventura, presentato al Festival in prima assoluta, Montaño, che dal 2020 è Ambasciatore della Marine Conservation Society UK, vuole ribaltare la prospettiva delle Metamorfosi di Ovidio e Kafka: ora sono gli animali a trasformarsi in esseri umani, e a ritrovarsi in un mondo ostile. È atteso il ritorno del formidabile duo di danzatori portoghesi Jonas&Lander, che già nel 2021 avevano entusiasmato il pubblico di Spoleto. Per celebrare i dieci anni di collaborazione, tre spettacoli a San Simone e al Complesso monumentale di San Nicolò portano tutto il loro potenziale creativo: il paesaggio irreale influenzato da Hieronymous Bosch in Lento e Largo (6 luglio), il corpo come strumento percussivo in Cascas d'OvO (7 e 9 luglio), la performance ibrida tra danza e concerto di Bate Fado (8 luglio). Anche il coreografo tedesco Marco Goecke, acclamato tra le scoperte del XXI secolo, porta a Spoleto in residenza tre lavori che ne riassumono lo stile (7–8 luglio, Teatro Romano): In Tué la musica della cantautrice francese Barbara contrasta con i movimenti veloci e nervosi della danzatrice Maude Sabourin; per Midnight Raga Goecke si lascia affascinare dalla musica indiana di Ravi Shankar, cui accosta il suo personale stile; l’atmosfera delicata ed estiva di Whiteout è ispirata invece da alcuni versi di Le visage de la Paix del poeta francese Paul Eluard. La sezione Danza si chiude con «M», il nuovo lavoro della coreografa canadese Marie Chouinard presentato in prima nazionale (8–9 luglio, Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti). Punto di riferimento per l’arte coreutica dagli anni Novanta, e direttrice della Biennale Danza di Venezia dal 2017 al 2020, Chouinard si distingue per un lessico allo stesso tempo primitivo e raffinatissimo. «M» è un'esplorazione radicale del respiro, un avvicendarsi di movimenti che dipendono il più possibile dai suoni emessi dai danzatori. A grande richiesta il Festival dei Due Mondi riporta in scena il grande ballo virtuale di Blanca Li Le Bal de Paris (28 giugno–2 luglio, 4–9 luglio), dopo il successo della scorsa edizione. Grazie all’uso di realtà aumentata, visori ottici e sensori di movimento, lo spettatore diventa protagonista dell’azione scenica ideata dalla coreografa andalusa e, indossando gli abiti di Chanel, volteggia fra scintillanti sale da ballo e magiche feste in giardino.

È possibile acquistare i biglietti per gli spettacoli online su www.festivaldispoleto.com, tramite il Call Center al numero +39 0743 776444 e presso: 

Per tutte le informazioni sulle modalità di acquisto e sulle promozioni è possibile consultare il sito www.festivaldispoleto.com.

A cura di Michele Olivieri (Direttore Sezione Danza)

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