DANZA & BALLETTOLa Danza dei sette veli nella Salome dalla Scala

17.02.2021 - 18:00
Diretta da Zubin Mehta, regia di Damiano Michieletto, coreografia di Thomas Wilhelm
(foto di Brescia-Amisano – Teatro alla Scala)
(foto di Brescia-Amisano – Teatro alla Scala)
La Danza dei sette veli nella Salome dalla Scala
Diretta da Zubin Mehta, regia di Damiano Michieletto, coreografia di Thomas Wilhelm

Le rubriche di fashionchannel.ch: “DANZA & BALLETTO” con la Direzione artistica di Michele Olivieri

MILANO – “Salome” di Richard Strauss nell’allestimento di Damiano Michieletto avrebbe dovuto andare in scena dall’8 al 31 marzo 2020: le prove erano già avanzate quando, il 23 febbraio, l’attività dei teatri è stata interrotta dalla prima ordinanza di contenimento della pandemia. Ad un anno di distanza, sabato 20 febbraio alle ore 20 (inizio del collegamento ore 19.50), Rai Cultura trasmette “Salome” in diretta su Rai5: lo spettacolo è la prima nuova produzione scaligera dopo il lockdown e la seconda opera rappresentata in forma scenica dopo la ripresa dello storico “Così fan tutte” con la regia di Michael Hampe: il teatro si ripresenta al pubblico con la sua storia e il suo presente. Una scelta di forte significato simbolico ma dettata anche da ragioni pratiche e di responsabilità: “Salome” prevede pochi personaggi e non pone particolari problemi al distanziamento. 

Nel 2020 “Salome” avrebbe dovuto essere diretta dal Direttore Musicale Riccardo Chailly; nel 2021 sul podio ci sarà Zubin Mehta, la cui presenza era già prevista alla Scala nel mese di febbraio per un altro progetto e che proprio con “Salome” ha debuttato nella buca scaligera nel 1974. Interprete storico del titolo, Mehta lo ha diretto numerosissime volte e inciso nel 1990 con i Berliner Philharmoniker ed Eva Marton. 

Lo spettacolo di Damiano Michieletto si avvale delle scene di Paolo Fantin, dei costumi di Carla Teti, delle luci di Alessandro Carletti e delle coreografie di Thomas Wilhelm. In scena nei panni della protagonista Elena Stikhina al debutto scaligero, insieme a Wolfgang Koch come Iochanaan, Gerhard Siegel come Herodes e Linda Watson come Herodias. 

Dopo gli studi al Conservatorio di Mosca e diversi premi in concorsi come Operalia e Linz, Elena Stikhina si è imposta prima in patria, in particolare al Mariinskij sotto la direzione di Gergiev, e quindi sulla scena internazionale in un repertorio che include in particolare Verdi, Wagner e Puccini in teatri come l’Opéra di Parigi, la Bayerische Staatsoper e il Metropolitan, ma anche Medée a Salisburgo. I suoi prossimi impegni includono Aida a Parigi con Michele Mariotti e Tosca a New York con Yannick Nézet-Seguin. 

La storia di Salome si intreccia spesso con quella del Teatro alla Scala in una serie di snodi fondamentali, a cominciare dal debutto, nel 1928, per cinque rappresentazioni che vedono alternarsi sul podio lo stesso compositore e Antonino Votto con Florica Cristoforeanu nei panni della protagonista. Le scene di Giovanni Grandi e i costumi di Caramba tornano per la ripresa del 1933 con Victor De Sabata. Nel 1941 sale sul podio Gino Marinuzzi in alternanza con Nino Sanzogno. Sempre Marinuzzi dirige le rappresentazioni al Lirico nel 1945, dopo il bombardamento del Piermarini.  Finita la guerra, “Salome” torna nel 1948 diretta da Joel Perlea. Nel 1956 si apre una stagione di grandi interpreti con Herbert von Karajan direttore e regista, Christel Golz protagonista, Hans Hotter Jochanaan e Max Lorenz Erode. Undici anni dopo “Salome” è Birgit Nilsson diretta da Berislav Klobucar in uno spettacolo di Rudolf Hartmann. Nel 1974 le succede Gwyneth Jones insieme a Siegmund Nimsgern con Zubin Mehta sul podio e la regia di Boleslav Barlog. Resta nella storia della Scala l’edizione concepita da Bob Wilson pensando a Lewis Carroll con le scene firmate a quattro mani con Giorgio Cristini, mentre i memorabili costumi sono di Gianni Versace. In buca Kent Nagano, in scena si affrontano la “Salome” di Montserrat Caballé e l’Herodias di Helga Dernesch. Il titolo ritorna nel 1995 in una nuova produzione diretta da Myung-Whun Chung con la regia di André Engel e le scene di Nicky Rieti, protagonista Mary Jane Johnson. Nel 2002 “Salome” è Sylvie Valayre diretta da Ulf Schirmer in uno spettacolo di Giancarlo Cobelli, mentre l’ultima apparizione del titolo sulla scena scaligera risale al 2007 con Nadja Michael diretta da Daniel Harding per la regia di Luc Bondy. 

La cronologia della feconda collaborazione tra Zubin Mehta e la Scala comprende, oltre ai numerosi concerti con i complessi scaligeri, la Los Angeles e la Israel Philharmonic, un vasto repertorio operistico, a cominciare proprio da “Salome” nel 1974.

Damiano Michieletto: è emerso sulla scena internazionale come uno dei rappresentanti più prestigiosi della nuova scena teatrale italiana. Dopo il lockdown ha riaperto l’attività dell’Opera di Roma con “Rigoletto” e in questi giorni è impegnato alla Staatsoper di Berlino in una nuova produzione di “Jenůfa”.

Thomas Wilhelm si è formato come ballerino presso la Palucca School di Dresda. Successivamente ha lavorato all’Opera di Stato di Dresda, all’Opera di Göteborg e presso la Compagnia di Stephan Thoss, nonché al Teatro di Stato di Hannover. È coreografo freelance dal 2006, periodo durante il quale è stato particolarmente legato a Christof Loy, lavorando con lui su produzioni operistiche ad Amsterdam, Barcellona, Göteborg, Stoccolma, Zurigo, Ginevra, Basilea, Amburgo, Francoforte, così come alla Bavarian State Opera, alla Deutsche Oper di Berlino e alla Royal Opera House, Covent Garden. Il loro ultimo lavoro insieme, “Peter Grimes” di Britten al Theater an der Wien, è stato nominato miglior produzione agli International Opera Awards 2015. Al Festival di Salisburgo Thomas Wilhelm ha lavorato come coreografo nelle produzioni di Loy di “Theodora” (2009) e “Die Frau ohne Schatten” (2011) e nella produzione di Shirin Neshat di “Aida” (2017). Ha lavorato anche con Nadja Loschky, più recentemente per “L’incoronazione di Poppea” e “La traviata” al Bielefeld Theatre, e ad oggi ha coreografato due produzioni di Amélie Niermeyer: “Elisabetta regina d’Inghilterra” di Rossini al Theater an der Wien e, nell’autunno del 2018, “Otello” di Giuseppe Verdi alla Bavarian State Opera. “Alcina” ha segnato la sua prima collaborazione con il regista Damiano Michieletto.

A cura di Michele Olivieri (Direttore Sezione Danza)

 

 

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