“Parola all’esperto”, ascoltando le sue opinioni, consigli e riflessioni, oggi incontriamo il Dott. Michele Mattia, psichiatra e presidente Asi-Adoc
Le rubriche di fashionchannel.ch: “SALUTE E MEDICINA”
LUGANO - A volte capita che le ossesioni ci accompagnano fin da piccoli, o meglio, proprio nascono da piccoli, il racconto di oggi illustra alcuni esempi.
“Quan’ero piccolo mia madre mi diceva sempre che dovevo fare il bravo bambino.
Dovevo sempre avere un contegno, non potevo mettere le mani scomposte, non dovevo sfiorare il pube con le mani…era peccato.
Mia madre era molto religiosa e ci teneva tantissimo a seguire tutte le funzioni.
Era più importante per i mei genitori che io andassi a messa, che seguissi tutte le attività della Chiesa, che pregassi mettendomi sempre in posizione di genuflessione…piuttosto che andare a giocare con gli altri bambini.
Mia madre era molto normativa…ho molto amato mia madre, ma forse l’educazione è sta-ta troppo severa.
Anticipava sempre lei ogni cosa: devi fare così…è sbagliato fare in quel modo…stai attento quando esci….non farmi fare brutte figure…questo mi diceva.
Lo diceva per proteggermi, ma forse ha avuto l’effetto di non autonomizzarsi…
Mio padre sembrava si fosse assimilato a lei, accettava quello che mia madre diceva…non ho mai capito se lui ci teneva così tanto come la mamma alla religione, o se invece lo fa-ceva per non contrastarla e non sviluppare dei conflitti…”
Così racconta Antonello la sua infanzia.
Antonello, che oggi ha 50 anni, durante l’adolescenza ha iniziato a sentirsi dubbioso, insi-curo, ad avere pensieri ruminanti.
Al lavoro era molto più lento degli altri: per adempiere ad una mansione che i colleghi fa-cevano in un’ora, lui ne metteva almeno due e nei mesi il rallentamento era diventato an-cora più significativo ed anche gli atti della vita quotidiana cominciarono a rallentarsi.
La sua mente era colma di pensieri dubbiosi, di ruminazioni, di contraddizioni e per ridurre quest’ansia psichica iniziò a mettere in atto comportamenti compensatori.
Iniziò a lavarsi le mani sempre più spesso poiché i suoi pensieri gli dicevano che tutto ciò che toccava poteva esssere contaminato
A cura di: Dott. Michele Mattia (psichiatra e presidente Asi-Adoc)