Contrariamente a quanto annunciato non si terrà l'edizione di settembre a Firenze, ma avrà luogo in un'altra formula
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FIRENZE - Pitti Uomo é la rassegna mondiale della moda uomo, il più importante evento del settore che proietta l'Italia nei riflettori di ogni parte del globo, centro dell'eleganza e il punto d'incontro dell'artigianalità ed eccelenza. L'edizione 2020, in calendario per settembre non avrà luogo a causa dell'emergenza Coronavirus, malgrado qualche tempo fa gli organizzatori avevano paventato la possibilità di presentare la kermesse come da programma.
Tra le motivazione che hanno spino gli organizzatori ad alzare bandiera bianca, almeno per la consueta versione, sono le grandi difficoltà che il settore sta attraversando e le insufficienti conferme di partecipazioni arrivate sino ad ora. “È una decisione dolorosa ma inevitabile – ha commentato Claudio Marenzi, presidente di Pitti Immagine – dettata dalle condizioni di difficoltà operativa ed economica in cui si trovano la maggior parte delle aziende manifatturiere e quelle di distribuzione (come i negozi, n.d.r.) e dalle incertezze che tuttora permangono sulle modalità di spostamento da una nazione all’altra, comprese le disposizioni sulle quarantene”.
Ma le luci su Pitti Uomo non saranno completamente spente, ma al contrario ben connesse, il progetto si chiama infatti Pitti Connect. Sarà una grande piattaforma digitale, attiva e visitabile dalle fine di giugno-prima settimana di luglio, fino a settembre, ed è stata concepita per essere molto più di una showroom virtuale. “Si tratta di un avanzato strumento di networking e di marketplace, che permetterà agli espositori di aumentare la propria visibilità presso decine di migliaia di compratori qualificati, attivare contatti commerciali selezionati e certificati, essere supportati nel gestire ordini e fare eventi e presentazioni live”, ha spiegato il direttore generale di Pitti Immagine Agostino Poletto. Ci sarà spazio, inoltre, anche per guest d’eccezione, per la promozione dei talenti emergenti e per la consueta apertura ai nuovi fenomeni della moda internazionale, com’è del resto nel Dna di Pitti Immagine. L’intento è che sia uno strumento che faccia da volano per la ripartenza dell’intero settore moda.
Redazione Fashion