Il gala cult ritorna al Ravenna Festival, 20 giugno 2023
Le rubriche di fashionchannel.ch: “DANZA & BALLETTO” con la Direzione artistica di Michele Olivieri
RAVENNA - Dopo un’assenza durata quattro anni, il gala internazionale “Les Étoiles” torna a Ravenna: straripante di stelle della danza, sarà di scena il 20 giugno alle ore 21.30 al Palazzo Mauro de André, nell’ambito del Ravenna Festival.
“Una serata tanto preziosa quanto unica che avrà, come tutte le buone cose attese a lungo, un sapore particolarmente ricco”, commenta il suo direttore artistico Daniele Cipriani che, sempre a caccia di novità, sia per quanto riguarda il programma che il cast, è entusiasta di annunciare anche delle “new entry” (alcune delle quali per la prima volta in Italia) nel cast di ‘Les Étoiles’. Spicca nella costellazione danzante la più celebre ballerina italiana oggi, Eleonora Abbagnato, già étoile dell’Opéra di Parigi e attuale direttrice del Ballo dell’Opera di Roma. Con lei ci saranno Sergio Bernal (già Ballet Nacional de España), Audric Bezard (Opéra de Paris), Claudia García Carriera (Balletto Nazionale Ungherese, già Ballet Nacional de Cuba), Ricardo Castellanos de Rojas (Balletto Nazionale di Norvegia), Seomyeong Heo (Balletto Nazionale Coreano), Hyo-Jung Kang (Balletto dell’Opera di Vienna), Tatiana Melnik (Balletto Nazionale Ungherese), Matteo Miccini (Stuttgart Ballet) e Daniil Simkin (già Staatsballet Berlin e American Ballet Theatre). Completano il cast Sasha Riva e Simone Repele (già del Ballet Grand Théâtre de Genève).
Ad ogni edizione (questa di Ravenna è la quattordicesima), “Les Étoiles” propone brani e protagonisti sempre diversi in un sapiente mix di assolo e passi a due tratti dal repertorio dell’Ottocento, Novecento e anche contemporaneo. Se Eleonora Abbagnato e Audric Bezard presenteranno un celebre lavoro di Roland Petit, “La rose malade”, insieme a un passo a due tratto da “Le Parc” di Angelin Preljocaj, agli spettatori verrà servito il brivido dei “virtuosismo in volo e sulle punte” (l’ormai celebre leitmotif di “Les Étoiles”) dei balletti tradizionali del coreografo Marius Petipa, come i passi a due tratti dal “Don Chisciotte” (Tatiana Melnik e Daniil Simkin) o “Il talismano” (Tatiana Melnik, Seomyeong Heo), balletto poco frequentato fuori dalla Russia, oppure della coreografa Agrippina Vaganova, Diana e Atteone (Claudia García Carriera, Ricardo Castellanos de Rojas). Non poteva mancare il balletto romantico con un passo a due tratto da “Giselle” di Jean Coralli e Jules Perrot (Hyo-Jung Kang e Seomyeong Heo).
In una categoria a parte si collocano i lavori presentati dal madrileno, Sergio Bernal, che vanta il maggior numero di presenze a “Les Étoiles”. Popolarissimo in Italia, Bernal si mostrerà al pubblico ravennate in due sue coreografie dal profumo inconfondibilmente iberico, gli assolo “Racheo” e “Boléro”, ma anche in una dal sapore piuttosto classico, “Il Cigno” (coreografia di Ricardo Cue).
Momenti moderni con “Äffi” di Marco Goecke (Matteo Miccini), “Le Bourgeois” di Ben Van Cauwenbergh (Daniil Simkin), “Daydeamers” di Edward Clug (Matteo Miccini, Hyo-Jung Kang), e con una prima nazionale, il passo a due tutto al maschile di Marco Goecke “Eyes Wide Shut / Open Your Eyes” creato sul duo Sasha Riva e Simone Repele, i due giovani danzatori/coreografi che nell’ultimo anno hanno registrato un successo straordinario con l’originalità dei loro balletti Lili Elbe e Giulietta.
I nomi delle stelle, le coordinate geografiche delle loro compagnie di provenienza, oltre alle variegate nazionalità dei compositori e dei coreografi, già ci parlano di un mondo senza frontiere, di un’ideale di cui la grande danza, come tutte le arti, si fa portatrice. È un messaggio che il direttore artistico di “Les Étoiles”, Daniele Cipriani, non ha mai nascosto essere alla base del suo gala cult e che quest’anno assume una valenza ancora più marcata e urgente. “L’eccellenza è la formula vincente di Les Étoiles, ma quest’eccellenza riflette qualcosa ancora più alto a cui aspirare. Il termine francese, che significa “stella”, viene tradizionalmente riservato alle stelle del balletto classico; le stelle rappresentano la bellezza e l’armonia che deve essere la missione di ognuno di noi, ognuno con gli strumenti che ha. Il mio strumento è Les Étoiles.”
A cura di Michele Olivieri (Direttore Sezione Danza)