Un traguardo che rappresenta una pietra miliare nella vita di una delle figure più influenti della moda italiana
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MILANO - Per la prima volta, la storia di questo maestro del design viene raccontata da coloro che hanno avuto il privilegio di lavorare al suo fianco. Attraverso aneddoti, ricordi e un'infinita ammirazione, emergono dettagli affascinanti che dipingono il ritratto di un uomo la cui passione e dedizione hanno illuminato il panorama della moda mondiale.
Immergiamoci nelle storie personali e sincere dei collaboratori di Armani. Alcune delle lettere d'amore più belle restano anonime, evocando un fascino simile a quello che Cyrano de Bergerac riservava alla sua amata Rossana, nascondendosi dietro parole delicate e passioni celate. Allo stesso modo, alla vigilia dei suoi novant’anni, festeggiati l'11 luglio sotto il sole estivo, Giorgio Armani riceve questi baci senza nome dai suoi collaboratori. Questi gesti di affetto spontaneo non sono solo un tributo alla sua carriera, ma anche al suo carattere immutabile.
Una testimonianza interessante proviene da una signora degli uffici delle risorse umane. Con un sorriso complice, afferma che "il signor Armani ha il cuore e l’esuberanza di un adolescente", ma subito raccomanda di non divulgare questa affermazione. Parole semplici, ma che rivelano un profondo rispetto e una conoscenza intima del carattere del maestro. L'ammirazione dei collaboratori non è solo professionale, ma anche personale, ancorata a un affetto genuino e a un'insanabile soggezione che spinge continuamente verso l'eccellenza.
La gratitudine e il rispetto emergono chiaramente dalle parole di un intimo collaboratore che condivide un dettaglio della quotidianità di Armani. Racconta che per Armani, il peggior momento è il weekend, o in generale non avere nulla da fare. Quest'uomo instancabile trova conforto e soddisfazione nel lavoro incessante, continuamente alla ricerca di nuovi progetti. Basta osservare le sue abitudini al civico 11 di via Borgonuovo a Milano: lì, sale lo scalone d'onore disegnato da Canonica e trova ispirazione sotto l’affresco "Amore trionfante" di Appiani. Invia le sue decisioni attraverso il silenzio dei mezzi digitali, sempre spinto dalla necessità di innovare.
L., un altro collaboratore che gestisce un team di quaranta architetti, descrive un Giorgio Armani sempre "on", disinteressato alle celebrazioni e senza tempo per riposare, anche solo per un momento. È significativo il ricordo dell'estate in cui L. regalò ad Armani una statuetta africana a forma di cammello per il suo dammuso a Pantelleria. Questo semplice gesto, ricco di simbolismo, è stato accolto con sorprendente apprezzamento.
Queste testimonianze rivelano un uomo straordinario, la cui energia e passione non sono state scalfite dal passare del tempo. Il mondo della moda guarda a Giorgio Armani non solo come a un pioniere del design, ma come a una figura emblematica il cui spirito indomabile continua a ispirare generazioni.
Redazione Fashion