Secondo lo stilista, i giovani creativi devono puntare sempre di più sulla formazione e i social media skills. Questo è il messaggio che ha trasmesso agli studenti di Italian Fashion & Design Academy
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MILANO - Richmond si è detto fortunato di essere cresciuto a Manchester negli anni '70. Una città in piena crisi economica ma ricca di club e musica, dove lo stile non era dettato dalla moda ma dalle tendenze musicali dell'epoca. Glam-rock e punk rompevano i vecchi schemi e portavano un'ondata di energia giovane e forte. Anni dopo lo stilista crea la linea Destroy, che diventerà il brand dei raver. Poi l'arrivo in Italia dove, grazie alle infrastrutture adatte, ha raggiunto col marchio John Richmond il successo internazionale. Da sempre alla base della sua filosofia ci sono curiosità, creatività e divertimento. Per il designer, che dice di avere ancora tanta strada da fare, niente è più creativo di un foglio bianco.
Tanti i temi affrontati a seguito delle domande. Ecosostenibilità, new media, comunicazione e sistema moda.
Pelle e pellicce, quanto è attento John Richmond all'ambiente?
Per le collezioni non uso più la pelliccia e al posto della pelle ci sarà sempre più ecopelle.
Cosa pensa dei cambiamenti della moda in relazione al web e in particolare dei social media rispetto al futuro dei nuovi creativi?
Dialogo e comunicazione sono importantissimi. Con l'avvento dei social media le forme di comunicazione cambiano ogni mese. Secondo me Instagram è il new media più interessante. Infatti ho creato una pagina per raccontare la mia storia tramite immagini. I blogger e gli influencer sono i nuovi punk: stanno distruggendo un sistema. Anche il retail è cambiato, ora si trova a un bivio tra passato e futuro, bisogna trovare un equilibirio.
Cosa pensi dei millennials?
Quando creo non penso al pubblico cui mi rivolgo secondo la generazione d'appartenenza. Non lo classifico per età perché ci si può sentire vecchi a 20 anni e giovani a 60.
Che futuro vede per gli studenti di moda?
Il sistema moda è molto cambiato. Il mio consiglio per gli studenti è di lavorare duro, conoscere e specializzarsi in più settori, avere più skills. Grazie al web il mondo è diventato più piccolo e si può essere informati in tempo reale su tutto.
Oltre alla musica quali figure ti hanno ispirato?
I modelli che disegno sono sempre realizzabili perché so come si confeziona un abito. C'è stato un tecnico che mi ha insegnato molto.
Cosa pensa della moda inglese i dei tratti che la caratterizzano e quali tratti della moda inglese caratterizzano la moda di john richmond?
La moda è influenzata dall’ambiente in cui si vive. La mia moda è stata influenzata dalla musica e dal clima, l’Inghilterra è un paese piovoso in Italia invece c'è sempre il sole.
Cosa pensa della contraffazione?
Un po' da fastidio ma è anche gratificante se qualcuno ti copia.
Quanto ti occupi della sfilata?
Sono ossessionato, controllo dalla musica agli allestimenti. Le sfilate sono diventate un'evento per i social e in particolare per instagram.
Quale tra le tue collezioni porti nel cuore?
Le ho dimenticate tutte. Il passato è passato. La più bella tra le mie collezioni è la prossima.
Qual è il momento più interessante quando crei una collezione?
E' l'inizio, la realizzazione è meno creativa.
Redazione Fashion