In occasione della settimana della moda, la stilista presenta la sua collezione SS22
MILANO - Arte e moda: due mondi e modi del vivere quotidiano. E in questo vivere si abita il mondo, si codificano i linguaggi e i comportamenti, si costruisce l’identità, non solo personale ma anche collettiva producendo immagini simboliche e desiderabili. L’arte è creatività, performance, gesto e teatralità proprio come la moda, come le eccellenze del design, il know-how artigianale che nel ventunesimo secolo si sposa alla sperimentazione, alle tecnologie, alle rivisitazioni della natura e alla sostenibilità. Un opera d’arte ti suggerisce una nuova poesia e sinergia di immagini e gusto, ma anche un nuovo stile di vita.
Indra Kaffemanaite usa un opera d'arte di Jean-Luise Corby artista francese della Provenza che fa parte della sua collezione come lo fa con i capi di abbigliamento che disegna per comunicare qualcosa, trasmettere sensazioni ed emozioni, un messaggio dunque, la bellezza della forma, dell'idea e dell'espressione che sono l'obiettivo più alto dell'arte che è chiaramente visibile nella sua moda. L’ispirazione le viene dalla statua di un uomo, liscia, essenziale, come la moda di Balossa, che trasporta delle scatole chiuse, elementi quadrati, ermetici, che racchiudono la promessa di cose uniche, l’immaginazione alla base del metodo, l’immaginazione che ci spinge a creare le cose, a capirne le funzioni, ad approfondire la curiosità innata, a sperimentare.
La collezione SS/2022 di Balossa celebra la bellezza femminile attraverso un mix perfettamente studiato tra stile classico e contemporaneo, giocando la carta delle lunghezze e dei tagli asimmetrici in un continuo gioco di rimandi, che si susseguono in maniera glamour e giocosa in cui dalle asimmetrie e soprattutto dai tagli, emerge forte e chiara una voglia di ‘cambiare pelle’, di trasformarsi, ma soprattutto di evolversi e di lasciarsi alle spalle i giorni della pandemia. I volumi si concentrano nella parte alta della figura, dando un tocco più drammatico a ogni look, grande attenzione è poi dedicata al punto vita, che viene sottolineato dal taglio dell’abito e viene valorizzato grazie a cinture tinta su tinta, che si raddoppiano in doppi fiocchi mentre le maniche di alcune camicie, rigorosamente classiche e bianche oppure a palloncino, si alternano a gonne ampie, nere, lunghissime e semi rigide di grande impatto visivo, il bianco-nero per un evergreen, una combinazione di non-colori classica e chic. Collane di fiocchi agli scolli, l’immagine della creatività che diventa esperimento.
Giacche che vengono attraversate da cinture che diventano ornamento, come per indicare strade senza uscita.....il soprabito leggerissimo diventa bicolore, beige e nero, oppure verde oliva unito, con grandi tasche. L’abito di una donna che veste una semplice vestaglia bianca, minimale, che diventa maestosa quando si sovrammette in vita e genera spirali asimmetrici di seta e mistero.
La palette cromatica va dalle sfumature calde che spaziano dal verde oliva alle nuances di beige vaniglia e terracotta e al total black, che Indra fa vivere come una scoperta e lo abbina al bianco per dare effetti/luce sulle braccia – le maniche - e sulle gambe, sottolineati da lunghezze diverse per far giocare le sue donne, dare glamour ai loro passi, fino all’azzurro glicine, bon ton e femminile, rigato e variegato come le onde del mare.
In tema di tessuti ecco il cotone elasticizzato e il jeans, la viscosa dalle caratteristiche della seta e il lino, bianco, immacolato, lasciando il passo all’organza trasparente, che spunta dai tagli delle gonne asimmetriche, il tutto in un gioco ironico, leggero, giocoso, tra tessuti rigidi e forme morbide, plissettature e scolli che danno a ogni modello un tocco unico e inimitabile.
Redazione Fashion - A cura di C. Vannuzzi