Le rubriche di fashionchannel.ch: “Fashion, grandi nomi della moda, brand emergenti, tendenze e curiosità
MILANO – L’Istituto Secoli riconferma la sua presenza per la seconda edizione di Fashion Graduate Italia. L’evento si è svolto dal 26 al 29 ottobre a BASE Milano, in zona Tortona. Una quattro giorni aperta a tutta la città in cui alcune delle migliori scuole e accademie di moda si raccontano attraverso incontri, sfilate, allestimenti e workshop. Tutto esaurito per il workshop organizzato dall’Istituto “Processi di progettazione dell’ufficio modelli” durante il quale uno stilista e un modellista hanno mostrato ai partecipanti le fasi di progettazione di un capo e come si realizza una collezione moda. Successo e sala gremita con addetti del settore, stampa e studenti anche per la sfilata del 29 ottobre organizzata dall’Istituto Secoli, che per l’occasione ha schierato i Designer to Watch, sette dei suoi migliori talenti. Ognuno ha realizzato una capsule collection frutto di progettazione, studio e interpretazione artistica di diversi temi.
Giulia Martera nata a Milano nel 1996 e cresciuta a Bologna presenta Gentrification Loading, una collezione urban che riflette sulla riqualificazione di quartieri e centri urbani, l’ispirazione viene dall’oltre oceano, nata durante uno dei suoi viaggi a New York. I capi sono rivisitazioni contamporanee delle tute da lavoro degli operai edili; i toni neutri di blu e dei grigi sono accostati a rossi e arancioni fluo delle insegne stradali.
Benedetta Tenan nata a Verona, classe 1996, ha portato in scena The elephant and the snake, una collezione che trae spunto da un paragrafo de Il Piccolo Principe di Antoine de Saint-Exupéry, un monito agli adulti per ricordare loro di non perdere il “filtro bambino” e un invito a non nascondere le proprie imperfezioni, perché sono proprio queste a definirci e renderci unici. Plastiche, condom all over, tappezzerie assemblate come object trouvé, colore e capi destrutturati e over-size definiscono il suo stile. Tenan si è distinta con questa collezione durante l’ultima edizione di Mittelmoda, ottenendo una menzione speciale.
Sara Mattelloni nata nel 1996 a Palmanova (Udine), firma la collezione Memento in cui protagoniste sono vecchie foto della sua famiglia; gli abiti si trasformano in album di ricordi su denim blu dal gusto street. Ha realizzato personalmente tutte le stampe riprendendo l’antica tecnica della cianografia, processo grafico usato specialmente per la riproduzione di disegni tecnici tracciati su carta lucida. I tessuti sono naturali: cotone grezzo, seta e organza.
Sofia Confortola nata a Sondalo (Bormio) nel 1996 con What’s fashion for you? si interroga, rispondendo con ironia, sul significato della moda contro tutti i diktat. Outfit contemporanei mescolano tricot jacquard dal gusto vintage a stampe microfloreali. Il risultato? Capi unisex, fuori taglia e richiami Seventies compongono un virtuale armadio dallo stile personale. Questo deve prevalere, secondo la designer, sul bisogno di possedere un capo all’ultima moda, ma che non ci rappresenta.
Tutto è frutto di Perception per Elena Pasqualin nata a Padova nel 1994, ciò che ci circonda lo vediamo in base ai nostri soggettivi filtri interpretativi. Importante è non fermarsi alle apparenze, dietro la cosa più semplice può celarsi grande studio e lavoro. I capi della collezione sono frutto di sovrapposizioni, l’abito cambia, si trasforma seguendo il corpo, conferendogli libertà di movimento. La palette si compone di bianco, nero, con tocchi di blu fiordaliso; pezzi basic si alternano a volumi ampi e ricercati.
Il soggetto schizofrenico che giunge alla consapevolezza del suo stato disturbato è l’ispirazione di un’intera collezione, Perturbartio delirae mentis, ideata da Enrica De Santis nata a Poggiardo (Lecce) nel 1995. Tonalità dark e piene in cui, a dominare, sono i concetti di sovrapposizione e trasformazione dei capi. Il dettaglio è inteso come completamento dell’outfit, il delirio appare risanato dalla bellezza precaria espressa da ciascun capo. L’accessorio guanto, elemento ricorrente, simboleggia la richiesta di aiuto durante il percorso di guarigione. A ispirarla il mondo creativo della fotografa statunitense Francesca Woodman.
A chiudere la sfilata con I’m Red la designer cinese Wen Deng di Cheng Du nata nel 1994. Il colore rosso nella sua pienezza e totalità, vissuto e utilizzato come “non colore”. L’ispirazione proviene dalla natura, dalle sue forme e dai suoi elementi a tratti non definiti e indefinibili, come le cortecce rosse di alcune varietà di alberi o il rosso intenso del ferro ossidato del canyon; volumi e tessuti vaporosi si contrappongono ad accessori in pelle.
Oltre alla sfilata delle 7 Designer to Watch in modalità “OPEN”, per tutta la durata della manifestazione, l’Istituto ha avuto a disposizione un suo stand all’interno del quale tutti i visatori hanno potuto toccare con mano gli outfit delle capsule collection interamente progettate e realizzate dai designer Silvia Ramponi con Variazioni e Filippo Todisco con Anemic Freak. Ramponi classe 1989, fashion designer originaria di Asola, cittadina in provincia di Mantova, espone tre outfit che traggono ispirazione dal balletto Goldberg Variationen, andato in scena al Teatro alla Scala nella stagione 2017-18. Attraverso la sua opera il coreografo raffigura il cerchio della vita, soffermandosi sui rapporti umani. Creando un parallelismo tra l’arte coreografica del balletto e spaccati di quotidianità, la designer crea capi dallo stile formale con dettagli sportswear, dalla vestibilità comoda e versatile, mutevole e intercambiabile, caratteristiche che riconducono alla molteplicità dei legami che si creano nel corso della vita e alla loro continua evoluzione. La collezione di Todisco, designer italiano, classe 1993, nato a Monza, ha aperto l’ultima edizione del Secoli Fashion Show ed è caratterizzata da linee nette dal gusto Punk contaminate dal colore acceso e pop delle stampe su fondo nero dal retrogusto Funk. Il concept trae spunto da una corazza programmaticamente fatta male, geneticamente errata, come il corpo che ospita; l’ape, la reincarnazione dell’animo umano secondo Platone, esplode e contamina le armature e la seconda pelle umana, prepotente e colorata.
La partecipazione a Fashion Graduate Italia da parte dell’Istituto Secoli ne riconferma la sua vocazione volta alla valorizzazione del talento dei futuri protagonisti del settore, dimostrando ancora una volta il suo ruolo centrale nella trasmissione di cultura e saperi propri del Made in Italy: tradizione e innovazione, artigianalità e avanguardia, nuove tecnologie e competenze trovano una sintesi nel metodo Secoli.
Redazione Fashion