La divina Marlene Dietrich fu una delle prime a sfoggiarlo e, con il suo tailleur pantalone, nel 1933 finì in prima pagina sulle riviste patinate.
Le rubriche di fashionchannel.ch: “Fashion, grandi nomi della moda, brand emergenti, tendenze e curiosità
MILANO - Insieme a Katharine Hepburn e a Greta Garbo, fece scalpore indossando completi maschili con sfacciata nonchalance prima degli anni ’50, quando preferire i pantaloni alle gonne era considerato un atto talmente eversivo da essere sanzionato.
Nel ’68 la famosa socialite Nan Kempner, habitué dei ristoranti di lusso di Manhattan, si vide rifiutare l’ingresso a causa di uno smoking. Lei reagì togliendosi i pantaloni e legandosi la giacca intorno alla vita, come se fosse una gonna. La ultra glamorous Bianca Jagger scelse il tailleur pantalone bianco e ci andò a nozze con il mitico Mick nel 1971. Nel 1997 Lady D si presentò a un pranzo con la matrigna in un favoloso tailleur pantalone, con cui spiegava meglio di mille parole che, dopo il divorzio, era rinata più forte che mai. Insomma, altro che minigonna e bikini: se c’è un pezzo ribelle del nostro guardaroba, è proprio il tailleur pantalone!
Col tempo abbiamo imparato a sfoggiare con uno charme senza pari un simbolo di potere che la società temeva molto quando a portarlo non era un uomo, e in questo nostro avventuroso e stilosissimo percorso continuano ad accompagnarci brand speciali come POST SCRIPTUM, che del tailleur pantalone ha fatto il suo cavallo di battaglia.
La giovane Stefania Pelucchi, fondatrice e designer, lo ha reso esclusivo e inclusivo, puntando sulla qualità e non sulla quantità, su tagli sartoriali ed esecuzione a regola d’arte a opera di artigiani che cuciono a mano ogni pezzo, su personalizzazioni su misura, su vestibilità minuziose (la designer realizza di suo pugno i cartamodelli adatti a donne di ogni forma ed età), su tessuti ricercati e stampe esclusive. Quando poi si dedica ai tailleur tre pezzi, il brand raggiunge vette di stile e femminilità altissime.
Sì, perché non c’è niente di più femminile e intrigante di un capo (e di un tessuto) maschile, interpretato al femminile. Così, nelle mani di Post Scriptum, il pied-de-poule diventa giacca doppiopetto dalle proporzioni misurate, che sottolinea il punto vita e si appoggia sui fianchi, abbinata a pantaloni a zampa che slanciano e allungano e al gilet dal fit perfetto che di giorno si chiude su una camicia, una T-shirt o un dolcevita sottile e la sera si porta a pelle, completando il look con tacchi e pochette.
Grazie a Post Scriptum un caposaldo dell’abbigliamento maschile diventa un alleato incrollabile per ognuna di noi, impegnate ad affrontare mille impegni senza perdere appeal né allontanarci da una comfort zone imprescindibile.
Redazione Fashion