Le rubriche di fashionchannel.ch: “Fashion, grandi nomi della moda, brand emergenti, tendenze e curiosità
PARIGI-Djamila Kerdoun, fondatrice e presidente del DK Ambassador e del Sommet International de la Mode, ha chiuso la Parigi Fashion Week con una sfilata che ha riunito gli interpreti della moda internazionale. Il 4 ottobre si è svolta infatti la seconda edizione del Sommet International de la Mode (SIM). Cornice del fashion show è stato il rinomato Plaza Athénée, albergo situato al n. 25 di Avenue Montaigne nel cuore dell’Haute Couture parigina. Il SIM 2017 ha avuto per tema “Parigi Fashion Week per la pace. L’eccellenza e i talenti mondiali a Parigi”, un tema che è stato accolto con entusiasmo dai numerosi ambasciatori e dalla stampa internazionale presente all’evento, Grazia Francia, Vogue Brasile e Messico inclusi.
Il 4 ottobre, grazie al Sommet International de la Mode, 10 tra i maggiori talenti del fashion design francese e mondiale hanno presentato per la prima volta a Parigi la propria collezione Haute couture. Alcuni di loro sono stati scoperti tramite le Fashion Week internazionali, a dimostrazione dell’importanza del sistema moda a livello globale.
La vincitrice, la Ceca Jana Holikova designer del brand di guanti Holik, parteciperà ad una prestigiosa sfilata a Beverly Hills a dicembre. Gli altri stilisti presenti erano: Natasha Kamal del brand NK (Pakistan), Amal Al Raisi (Oman), Jeny Tjahyawati (Indonesia), Carmin Muhammad del brand Al Nisa (USA), Montaha Al Ajeel di Montaha Couture (Kuwait), Imaan Gulshaan (Francia), Hj. Hernani del brand Dian Pelangi (Indonesia), Asma Sckali di Sckali Design (Qatar), Eman & Elham Al Flamrzi di E&E (Dubai).
La giuria era composta da Guillaume Casseau di LVMH, Paula Paduroiu di Paris Fashion Network, Raimondo Chiofani Direttore creativo di Morgan e Noémie Balmat fondatrice di Futur404. Presidente della giuria Najet Anajjar redattrice di Grazia Francia. Ogni sfilata è stata accompagnata da una coreografia composta da ballerini di hip hop, break dance, tango e dalle cantanti Audrey et Naomie. A firmarla, la direttrice artistica Sandrine e le coreografe di danza Candice e Delphine. La scenografia, invece, è stata curata dal celebre Nassim. La regia delle modelle è stata gestita da Ryan Branci, punto di riferimento del settore sia in Francia sia in Spagna, mentre la selezione internazionale è stata fatta dall’agenzia Jera models creative. Make-up e hairstyling sono stati infine curati da Aziza, Karmen e Miriam beauty.
Da sempre Djamila Kerdoun sostiene l’originalità della moda e lo fa valorizzando gli stilisti stranieri, che definisce “autori creatori”: fashion designer famosi nei propri Paesi, ma non a livello internazionale. Il suo ruolo di talent scout si è svolto in collaborazione con alcuni dei massimi esperti del fashion mondiale provenienti da Madio Oriente, Stati Uniti, Africa, Asia ed Europa. Tra i partner del SIM c’erano anche la Commissione Europea, Enterprise Europe Network (EEN) e Unioncamere Piemonte.
Il 5 ottobre si è invece tenuto il B2B che ha visto coinvolti i fashion designer che hanno sfilato il giorno precedente e alcune importanti aziende quali LVMH. Sede dell’incontro, la ex residenza del Principe Roland Bonaparte ovvero l’hotel Shangri-La al n. 10 di Avenue d’Iéna (di fronte alla Tour Eiffel).
Djamila Kerdoun ha sottolineato: “Sono fiera di presentare una pluralità di stili e di creatività, di far conoscere a Parigi e al mondo dei talenti famosi nei propri Paesi, ma sconosciuti altrove. Sono loro che firmeranno la moda di domani, una moda d’autore che si distinguerà anche grazie all’indipendenza del suo creatore che è fuori dalle regole del fashion system”.
Ultimo, ma non meno importante, è stato il messaggio che il SIM ha voluto trasmettere: in un periodo di scarsa comunicazione tra i Paesi, in un momento in cui mancano il rispetto e l’attenzione verso lo straniero, la moda unisce i popoli e i talenti e – attraverso l’estetica e la creatività – favorisce la pace nel mondo. Perché la bellezza parla un linguaggio globale.
Redazione: fashionchannel.ch – A cura di: Barbara Odetto
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